Accadde oggi, 4 dicembre 1532: un rogo danneggia la Sindone. La Sindone di Torino, nota anche come Sacra Sindone o Santa Sindone, è un lenzuolo di lino conservato nel Duomo della città piemontese, e sul quale è visibile l'immagine di un uomo che porta segni interpretati come dovuti a maltrattamenti e torture compatibili con quelli descritti nella passione di Gesù Cristo. La Sacra Sindone rischiò di andare distrutta in un incendio divampato 490 anni fa.
Molte persone identificano l'uomo della Sindone con Gesù, ovvero con il lenzuolo che venne usato per avvolgere il corpo di Cristo nel Santo Sepolcro. Il termine "sindone" deriva dal greco sindon, che indicava un ampio tessuto, come un lenzuolo, e che se specificato poteva essere di lino di buona qualità o tessuto d'India. Anticamente il termine "sindone" era generico e non collegato alla sepoltura, ma oggi il termine è ormai diventato sinonimo del lenzuolo funebre di Gesù.
Nel 1988, l'esame del carbonio-14 sulla Sindone, eseguito contemporaneamente e indipendentemente dai laboratori di Oxford, Tucson e Zurigo, ha datato la sindone in un intervallo di tempo compreso tra il 1260 e il 1390, periodo corrispondente all'inizio della storia della Sindone certamente documentata. Ciononostante, la sua autenticità continua a essere propugnata da una serie di autori.
Le esposizioni pubbliche della Sindone sono chiamate ostensioni che deriva dal latino ostendere, mostrare. Le più recenti sono quelle del 1978, 1998, 2000, 2010, 2013; quest'ultima fu soltanto televisiva. E poi ricordiamo le altre ostensioni: dal 19 aprile al 24 giugno 2015 e l'11 aprile 2020; anche questa fu soltanto televisiva, in occasione del Sabato Santo che capitò in pieno lockdown da Covid.
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