Altro giorno di guerra Russia-Ucraina e altri attacchi da parte delle truppe russe. Nella notte si sono intensificati gli attacchi nelle regioni di Donetsk e Luhansk. Secondo quanto riporta lo stato maggiore di Kiev, nelle ultime 24 ore, i russi hanno lanciato più di 10 attacchi missilistici, 16 attacchi aerei e circa 30 attacchi utilizzando sistemi di razzi a lancio multiplo.
Nel frattempo è tornato a parlare Zelensky, parlando di "decisione poco seria" rispetto al price cap a 60 dollari fissato dall'Europa. Gli USA, quindi, hanno nuovamente chiarito pubblicamente che non hanno alcuna intenzione di essere coinvolti all'interno del conflitto, ma che assicureranno aiuti militari all'Ucraina. Infine, c'è da segnalare una potenziale emergenza blackout a Kiev nella giornata odierna: a confermare la situazione è stata la società elettrica Dtek, sottolineando che i loro tecnici sono già al lavoro per stabilizzare la situazione.
Ecco le notizie aggiornate di oggi 4 dicembre 2022 sulla guerra Russia-Ucraina.
Il ministro degli Esteri finlandese Pekka Haavisto, in una lunga intervista rilasciata all'agenzia di stampa Kyodo, ha spiegato i motivi per cui la Finlandia avrebbe deciso di unirsi alla Nato. All'origine delle decisione ci sarebbe la minaccia nucleare da parte dei 'vicini di casa' russi. Queste le parole di Haavisto:
Il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin, durante il suo intervento al 'Reagan National Defense Forum' ha ribadito la posizione del paese all'interno della guerra Russia-Ucraina, sottolinenando di voler evitare ogni coinvolgimento. Nel mentre, però, gli USA continueranno ad aiutare Kiev attraverso la fornitura di armi e munizioni, necessarie per respingere l'invasione delle truppe del Cremlino. È chiaro, quindi, il monito di Austin:
Avril Haines, ex vicedirettrice della Cia e prima donna a guidare l'intelligence Usa, ha invece detto che nei prossimi mesi le truppe di Mosca combatteranno a ritmo ridotto per riorganizzarsi dopo le difficoltà recenti:
Nel frattempo, Zelensky è tornato dell'accordo da parte degli stati europei rispetto al price cap sul petrolio russo fissato sui 60 dollari. Il numero 1 ucraino ha sottolineato l'insoddisfazione di tale scelta, poiché la sua richiesta era quella di fissare un massimale sui 30 dollari: