L'avvicinarsi della fine dell'anno apre scenari di negoziato nell'ambito della guerra in Ucraina. Difficile dire, al momento, quanto ci sia di vero e quanto possa ancora trattarsi di dichiarazioni rientranti in una dinamica di guerra. Gli esperti, infatti, - anche quelli che hanno parlato ai nostri microfoni in esclusiva - non sembrano ravvedere tempi maturi per iniziare a parlare di pace. Il negoziato, ad oggi, è tutt'altro che vicino. Però se ne parla, ed è senz'altro una notizia. È stato proprio Vladimir Putin il primo a farvi riferimento nelle scorse ore. Il presidente ha parlato di una Russia pronta a negoziare se non fosse per le reticenze degli ucraini i quali, invece, non sarebbero ancora disposti a fare questo passo. In un'intervista alla televisione di stato Rossiya1 ha dichiarato:
Kiev ha immediatamente respinto la ricostruzione russa cercando di contronarrare il narrato: c'è la massima disponibilità ad avviare un negoziato di pace - fanno sapere - e sarebbe Putin a non voler approfondire questa pista. Se non a parole.
E veniamo alla notizia. L'Ucraina punta a un summit per la pace entro la fine di febbraio, preferibilmente alle Nazioni Unite con il segretario generale Antonio Guterres come possibile mediatore. Lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, in una intervista all'Associated Press. Le sue parole:
Alla domanda se la Russia sarà invitata al vertice, Kuleba risponde che prima Mosca dovrebbe essere seduta sul banco degli imputati per crimini di guerra in un tribunale internazionale. Tant'è, che in merito alle dichiarazioni di Putin relative al negoziato, ha commentato: