Gennaro Gattuso il dramma di vivere il calcio senza pensare ad altro lo esperisce su di sé da quando è bambino. In una recente intervista in Spagna, dove allena il Valencia, ha raccontato cosa significhi non saper mai staccare la spina. Croce e delizia del suo carattere, garantisce il massimo dell'impegno ai presidenti ma anche uno stile di vita immersivo a cui la moglie a è quasi forzata a sottostare. Se come calciatore ringhiava sulle caviglie degli avversari, come allenatore sta sempre col fiato col collo dei suoi ragazzi. Ecco i passaggi chiave di questa sua personale riflessione.
Che l'ex centrocampista del Milan sia fatto solo di calcio lo dimostra l'inizio della sua seconda vita professionale, quella da allenatore, per cui ha voluto ricominciare da zero nonostante il ricco palmares da calciatore. In merito coì si esprime:
Un'esistenza all'insegna del proprio marito quella di Monica, madre dei suoi due figli, Gabriela e Francesco, e compagna di una vita, conosciuta a Glasgow quando vestiva la maglia dei Rangers.
Da collega è a Ancelotti che ha chiesto consiglio per iniziare:
La carriera di Gennaro Gattuso inizia nel 1990 quando entra nel Perugia a soli 12 anni lasciando la Calabria, i suoi amici, la sua famiglia con non pochi sacrifici:
Da là Glasgow e Milan, con cui ha vinto tutto Champions inclusa. In Nazionale è salito sul tetto del mondo a Berlino quando, nel 2006, ha vinto la Coppa del Mondo.
Gattuso non è l'unico ad essere totalmente obnubilato dal calcio. Lo dimostra l'incontro illuminante che ebbe con Pep Guardiola:
Tutto cambia nel calcio e chi, come lui, ne è ossessionato deve seguirne le evoluzioni. Talmente tanto che si escluderebbe dai grandi club:
Il futuro di Gennaro Gattuso non lo possiamo conoscere ma il passato ha scritto una storia in cui il suo personale dramma gli ha salvato e cambiato la vita per sempre.