La Corea del Nord si è resa protagonista di un nuovo lancio di ben tre missili balistici, questo è quanto emerge dallo Stato Maggiore della Corea del Sud, che tramite una dichiarazione ufficiale ha parlato di lanci di missili nel mare del Giappone. La nota diramata tramite la Yonhap, l'agenzia di stampa sudcoreana, non ha rilasciato altre informazioni in merito soprattutto a quale dovrebbe essere il motivo dietro questi lanci. Ha però ribadito la propria sorveglianza continua nei confronti delle attività balistiche di Pyongyang, definendosi sempre in stretto contatto con gli Stati Uniti. Le stime di Seul, tuttavia, sottolineano come sia sempre più probabile che la Corea del Nord sia intenzionata ad effettuare test sempre più ripetuti al fine di misurare la propria abilità nel colpire gli obiettivi che si trovano nel Sud: secondo Seul ciò è sufficiente a mettere in pericolo la pace internazionale.
I missili balistici lanciati da Pyongyang non rappresentano più una novità per Seul, soprattutto in questo 20220: i precedenti in questo anno solare sono stati ben 37. Ben due, a corto raggio, sono stati lanciati nel corso della settimana precedente, in particolare il 23 dicembre, che hanno fatto seguito ad altri due missili precedenti, quella volta a medio raggio. In tutti i casi, la guardia costiera del Giappone ha ribadito come i missili lanciati siano finiti all'interno delle acque del mare del Giappone, senza causare danni a persone e o edifici.
I missili che hanno caratterizzato questo 37esimo lancio sono stati visti volare per circa 350 chilometri prima di cadere tra le acque del Mar del Giappone, l'altitudine massima raggiunta è stata probabilmente attorno ai 100 km, stando alle informazioni fornite dal ministero della Difesa giapponese. Il governo giapponese si è unito alle proteste di Seul, tramite canali diplomatici, contro il lancio di questi missili ma non sembra essere una protesta in grado di fornire gli effetti desiderati. Hanno fatto eco le parole degli Stati Uniti, rese pubbliche attraverso le dichiarazioni rilasciate dallo US Army Indo-Pacific Command: i missili lanciati non hanno in alcun modo recato minaccia agli Stati Uniti o ai suoi alleati presenti in regione, evidenziando tuttavia come il piano portato avanti da Pyongyang sia destabilizzante se attuato su larga scala, come sta cercando di fare.
Quest'ultimo lancio si è verificato a margine del sesto giorno del plenum, la riunione del Comitato centrale del Partito dei Lavoratori della Corea. In quest'occasione il leader nordcoreano, Kim Jong-Un ha presentato il piano per il 2023, stabilendo obiettivi volti a migliorare le capacità di difesa del proprio paese.
Allo stesso tempo, nella giornata di ieri, anche Seul ha toccato un nuovo traguardo: si tratta del volo, in questo momento ancora in fase di prova, di un veicolo di lancio spaziale che ha come scopo principale la difesa. In modo particolare, si legge in una nota redatta dall'agenzia stampa nazionale, si intende perseguire l'obiettivo di rafforzare e consolidare le proprie capacità di ricognizione e al contempo sorveglianza spaziale.