Uomo guarito dall’Hiv dopo un trapianto di cellule staminali, è successo a Dusseldorf in Germania. Il paziente è un uomo di 53 anni originario della città tedesca che è stato sottoposto ad un trapianto di midollo osseo per curare una leucemia che si è sviluppata dopo l’infezione da Hiv. Nel 2018 aveva poi interrotto la terapia antivirale e non ha subito ricadute. È il terzo caso nel mondo dopo un paziente a Berlino e uno a Londra. La notizia ha avuto una grossa risonanza in tutto il mondo della medicina catturando anche l’attenzione del portale internazionale ‘Nature Medicine’.
Al paziente di Dusseldorf è stata diagnosticata una leucemia mieloide acuta 6 mesi dopo l'inizio della terapia per l'Hiv, e nel 2013 è stato sottoposto a trapianto di cellule staminali. Poi, nel 2018, dopo una pianificazione e un monitoraggio costante da parte dei medici, è stata interrotta la terapia antivirale per l'Hiv, che fino a quel momento aveva garantito il controllo dell'Hiv residuo. L'uomo è in buona salute, riferiscono i ricercatori. Il team, guidato da medici dell'ospedale universitario di Dusseldorf, spera ora che le informazioni ottenute possano aiutare ulteriori studi sulle cure per l'Hiv, per aiutare i pazienti a superare le infezioni senza la necessità di questo tipo di intervento faticoso in futuro.
Il virus, quindi, non è più rilevabile nel sangue, ma occasionalmente compaiono tracce di DNA attraverso la PCR, ad esempio in alcuni tessuti e in sottoinsiemi di cellule T periferiche. Queste particelle virali non hanno manifestato alcuna capacità di replicazione dopo test effettuati su modelli animali. Inoltre, determinano una bassissima attivazione immunitaria. Oggi è considerato in remissione completa dall'HIV.
Uno degli autori dello studio, Bjorn-Erik Ole Jensen, secondo quanto riporta 'Sky news' online, ha spiegato che ora è possibile "confermare che si può prevenire la replicazione dell'Hiv su base sostenibile combinando due metodi chiave. Da un lato, abbiamo l'esaurimento esteso del serbatoio virale nelle cellule immunitarie e, dall'altro, il trasferimento della resistenza all'Hiv dal sistema immunitario del donatore al ricevente, per far sì che il virus non abbia alcuna possibilità di diffondersi di nuovo".
Le cellule staminali sono cellule indifferenziate che possono potenzialmente trasformarsi in 200 tipi di cellule organiche, tra cui quelle del sangue, nervose, muscolari, cardiache, ghiandolari e cutanee.
Alcune cellule staminali possono essere stimolate a diventare qualsiasi tipo di cellula presente nell’organismo. Altre sono già parzialmente differenziate e possono trasformarsi, ad esempio, solo in alcuni tipi di cellule nervose.
Le cellule staminali si dividono, producendo più cellule staminali, fino al momento in cui sono stimolate a specializzarsi. Successivamente, nel dividersi, diventano sempre più specializzate, finché non perdono le loro caratteristiche originarie diventando per sempre cellule specializzate.
I ricercatori ritengono che le cellule staminali potranno essere utilizzate per rinnovare o sostituire tessuti danneggiati o distrutti da patologie quali morbo di Parkinson, diabete e lesioni spinali. Stimolando alcuni geni, i ricercatori potrebbero essere in grado di far specializzare le cellule staminali per farle diventare le cellule che devono essere sostituite.
Sebbene le cellule staminali in teoria possano diventare qualsiasi altro tipo di cellula, in pratica il trapianto di cellule staminali si utilizza principalmente nell’ambito del trattamento per malattie del sangue come la leucemia, alcuni tipi di linfoma (compreso il linfoma di Hodgkin), l’anemia aplastica, la talassemia e l’anemia falciforme. Talvolta il trapianto di cellule staminali viene utilizzato per disturbi metabolici o da immunodeficienza congeniti (come la malattia granulomatosa cronica).
Il trapianto di cellule staminali consiste nella rimozione di cellule staminali (cellule indifferenziate) da un soggetto sano e nella loro iniezione in un soggetto con un grave disturbo del sangue. I trapianti di cellule staminali possono essere eseguiti anche su soggetti trattati con dosi elevate di chemioterapia o radioterapia per alcuni tipi di tumore. Tali trattamenti distruggono il midollo osseo, che produce cellule staminali.
Occasionalmente, il trapianto di cellule staminali può essere usato per sostituire le cellule del midollo osseo che vengono distrutte durante il trattamento contro tumori solidi, come il cancro della mammella o il neuroblastoma (un tumore tipico dell’infanzia che si sviluppa dai tessuti nervosi). I medici stanno studiando come utilizzare il trapianto di cellule staminali per il trattamento di alcune malattie autoimmuni, come la sclerosi multipla.