Testimoni di Geova: regole e in cosa credono? I testimoni di Geova sono i seguaci di un movimento religioso di radice cristiana che si prefigge lo scopo di tornare a vivere secondo i dettami del cristianesimo delle origini.
I precetti ai quali aderiscono sono molteplici. Uno dei primi è accettare e obbedire sempre alle regole e ai codici di comportamenti imposti dall’organizzazione. È vietato fare campagna elettorale per qualcuno, ma è anche vietato assumere cariche politiche: nella politica spesso il Diavolo ci mette la coda, quindi meglio starne lontani. Pacifisti irremovibili, sono sempre obiettori di coscienza: è loro vietato entrare nelle Forze Armate. Fra le cose singolari precluse ai Testimoni di Geova ci sono i tatuaggi e i piercing. Ma la cosa vietata, che ha creato anche situazioni discusse, è il dono o la ricezione del sangue. Fra le cose vietatissime vi è l’omosessualità, duramente repressa e perseguita.
I Testimoni di Geova possono sposarsi esclusivamente fra aderenti alla loro chiesa, possono farlo secondo le loro regole e il matrimonio ha pieno valore per la legislazione italiana. Ma ci sono altre cose che i Testimoni di Geova non possono fare: fra queste vi è il gioco d’azzardo. Inoltre non frequentano locali da ballo e discoteche. Non ultimo tra i precetti inviolabili vi è parlare male dell’organizzazione.
Le dottrine fondamentali della confessione si basano sulla fede in Geova, Dio Onnipotente, e in Cristo, il cui ritorno invisibile inaugurerà un’era di prosperità e di pace. I Testimoni di Geova sono noti per la loro attività di evangelizzazione di casa in casa. Tra loro non esiste una divisione tra clero e laicato: tutti i membri battezzati sono ministri ordinati e partecipano all’opera di evangelizzazione e istruzione biblica organizzandosi in comunità, dette "congregazioni", composte da un centinaio di membri sotto la supervisione di un corpo di anziani.
Il rito comporta il battesimo, praticato per immersione e conferito solo in età della ragione, e la celebrazione annuale della morte di Cristo.
Essi non venerano alcuna immagine sacra come la croce o altre, pregano esclusivamente Dio e suo figlio Gesù, leggono e studiano la bibbia, meditano. Si riuniscono per pregare, studiare, predicare la buona notizia del Regno sempre più imminente.
In Italia, la prima comunità si formò a Pinerolo, in provincia di Torino, all’inizio del 20° secolo. Si ebbero in seguito, fra il 1919 e il 1933, i primi gruppi di fedeli nelle province di Sondrio, Trento, Vicenza, Teramo, L’Aquila, Pescara e Benevento. La Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova, riconosciuta con D.P.R. 783/31 ottobre 1986, rappresenta l’organo centrale della confessione in Italia, che con il suo quasi mezzo milione di associati costituisce, se si considerano i cittadini italiani, la seconda religione cristiana del paese.