Il rimbalzo delle accuse sul sabotaggio dei gasdotti Nord Stream continua. Mosca in queste ore ha puntato il dito contro gli Stati Uniti. Secondo il vice ministro degli Esteri Serghei Ryabkov, sarebbero loro i veri colpevoli di questo atto terroristico senza precedenti.
L’esponente del governo russo ha aggiunto che le presunte indiscrezioni fatte trapelare da fonti americane e pubblicate nei giorni scorsi dal New York Times, secondo le quali l'attacco sarebbe stato compiuto da un gruppo pro-ucraino sono un tentativo da poco per sviare l'opinione pubblica internazionale
Il ministro degli Esteri di Mosca Sergey Lavrov, in un'intervista alla tv di Stato russa ha inoltre lanciato una velata minaccia:
Sulla questione si è espresso anche il primo vice rappresentante permanente russo alle Nazioni Unite, Dmitry Polyansky:
E ha voluto precisare:
Intanto, fa sapere il Financial Times in un articolo sulla sua edizione online, l'Ucraina ha ricevuto uno dei due sistemi di difesa aerea Patriot promessi da Stati Uniti e Germania, ma non è ancora operativo. Il Paese è inoltre in attesa di alcuni lanciatori Patriot dai Paesi Bassi.
L’articolo ricorda inoltre che Patriot è il sistema di difesa aerea a medio raggio più avanzato che l'Occidente possa offrire, ma non è stato testato contro i Kinzhal. Inoltre, anche un sistema simile, il Samp-T, promesso da Francia e Italia, non è ancora arrivato.
Nel frattempo sono arrivate anche le nuove parole della von der Leyen, la quale ha affermato di voler prendere provvedimenti contro i paesi che tendono a voler aiutare la Russia attraverso accordi commerciali che finiscono per finanziare la guerra in Ucraina: "Stiamo adottando insieme nuove misure per colpire entità di Paesi terzi in tutto il mondo, al fine di interrompere il sostegno alla guerra russa da qualsiasi angolo del mondo in cui venga identificato. Stiamo lavorando di pari passo per limitare ulteriormente le entrate russe, garantendo al contempo la continuità delle forniture energetiche ai mercati emergenti e ai Paesi in via di sviluppo attraverso il tetto massimo dei prezzi fissato dal G7 per il greggio e i prodotti petroliferi di origine russa trasportati via mare".