Avrebbe raccolto dei reperti archeologici durante la sua visita in un tempio a Bhaktapur, in Nepal: per questo un docente italiano è stato arrestato dalle autorità del Paese asiatico. Si tratta di Tiziano Ronchi, un 27enne di Brescia, di professione insegnante di Arti Visive all'Accademia delle Belle Arti bresciana.
Il professore è accusato di aver sottratto reperti archeologici protetti, mentre la sua difesa sostiene che avrebbe soltanto preso gli oggetti per osservarli e poi riporli nel loro luogo d'origine. Secondo alcune ricostruzioni, Ronchi sarebbe stato incuriosito dal fatto che i reperti giacessero in terra: per questo li ha raccolti, per poi riporli dove li aveva trovati. Al momento il docente si trova in ospedale a Katmandu per alcune patologie pregresse: è bloccato in Nepal in attesa di poter lasciare il Paese.
Il caso del docente italiano è seguito dalla Farnesina e dal consolato italiano a Calcutta. Dopo la diffusione della notizia da parte del quotidiano locale "Brescia oggi", la vicenda è stata confermata da fonti della Farnesina. Secondo quanto riportato dai diplomatici italiani, nel tempio non c'erano telecamere: ora il 27enne dovrà dimostrare la propria innocenza dinanzi alla legge nepalese sulla tutela dei beni culturali e sacri, che sarebbe particolarmente severa.
I rappresentanti del nostro Paese in Nepal fanno sapere come il giovane insegnante sia stato fermato lunedì scorso, il 6 marzo: il consolato onorario di Katmandu, l'ambasciata italiana di Nuova Delhi, competente anche per il Nepal e, più da vicino, il consolato italiano a Calcutta sono al lavoro per sbrogliare la matassa. Proprio i diplomatici hanno trovato per Ronchi un legale in terra nepalese, che ha chiesto che l'insegnante venisse ricoverato.
Lo stesso console Gianluca Rubagotti ha fatto visita ieri, domenica 12 marzo, a Ronchi in ospedale, dove si trova da giorni dopo aver ricevuto il fermo. Secondo fonti del consolato, il docente è apparso "in discrete condizioni di salute".
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