Ultimi aggiornamenti dalla guerra in Ucraina, dove si è giunti al giorno 392 del conflitto. Quattro missili lanciati dalle forze armate russe si sono abbattuti sulla regione di Odessa, a sud dell'Ucraina: tre civili sono rimasti feriti, secondo quanto riportato dal consigliere presidenziale ucraino, Andrii Yerma. La contraerea è riuscita ad abbattere due dei tre missili ma non ha potuto fare nulla contro il terzo, che ha colpito un edificio di tre piani. Proprio nella regione di Odessa in queste ore è stata dichiarata un'allerta aerea, come riferito dal Guardian.
16 dei 21 droni Shahed-136 che la Russia aveva lanciato contro Kiev e le regioni di Zhytomyr e Khmelnytsky, a Ovest della capitale, sono stati intercettati dalle difese antiaeree ucraine: lo hanno reso noto le stesse Forze armate di Kiev sul loro account Facebook. Secondo quanto riportato dall'amministrazione militare regionale su Telegram, tre persone sono morte e altre sette sono rimaste ferite in seguito all'attacco con droni nella regione di Kiev.
Un attacco da parte di droni navali ucraini ha avuto luogo a Sebastopoli in Crimea: lo annuncia la Tass, che sottolinea come la flotta russa del Mar Nero abbia "distrutto tre oggetti che hanno cercato di penetrare nella baia". Non ci sono feriti.
"Problemi di scarsità" di risorse per la Russia nel portare avanti la guerra in Ucraina: questa la previsione del Pentagono, secondo il quale sarebbe proprio questa una delle principali ragioni dell'incontro di Mosca tra Putin e Xi. A dirlo è stato il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale Usa, John Kirby. Gli Usa spiegano dunque il "perché non vogliamo ora un cessate il fuoco": interrompere anche momentaneamente il conflitto darebbe alla Russia l'opportunità di riorganizzarsi e poi riprendere con i bombardamenti.
Kirby ha poi ribadito che al momento "non ci sono prove" di una possibile fornitura da parte della Cina di "armi letali" alla Russia. Al momento, secondo l'esponente del Pentagono, "alcune aziende cinesi" forniscono a Mosca materiali di "uso duale", potenzialmente utili da convertire in sistemi offensivi.
Per quanto riguarda i sostegni all'Ucraina, il quartier generale del Dipartimento della difesa degli Stati Uniti ha annunciato che entro il prossimo autunno saranno inviati a Kiev carri armati Abrams, e anche i Patriot arriveranno in "tempi accelerati". Lo ha riferito il portavoce Pat Ryder.
Nel frattempo non si segnalano novità sul fronte di Bakhmut, una delle città diventate il simbolo della resistenza ucraina. Ormai da mesi assediata dalla Russia, la città dell'Ucraina orientale ha subito ieri una nuova avanzata russa nel centro: si è trattato di un ennesimo tentativo rispedito al mittente.
L'ipotesi è che l'assalto russo alla città di Bakhmut stia perdendo lo slancio, seppur limitato, che finora era riuscito a produrre: a sostenerlo è l'intelligence militare britannica, nel suo rapporto quotidiano della situazione militare sul campo in Ucraina. Secondo il ministero della Difesa di Londra, infatti, "alcune unità del ministero della Difesa russo sono state riassegnate ad altri settori".