Non solo la Francia, anche nella Repubblica Ceca si protesta contro una riforma delle pensioni proposta dal governo. In piazza duemila lavoratori a Praga per l'aumento dell'età in cui potranno avere accesso alla pensione, presenti assieme ai manifestanti i leader dell'opposizione.
Migliaia di manifestanti hanno protestato davanti alla sede del governo ceco contro l'innalzamento dell'età pensionabile a 68 anni e contro la norma europea sulle emissioni Euro 7 con il divieto di vendita di auto a benzina e diesel dopo il 2035. A convocare le proteste è stato il Kovo, il sindacato più grande della Cechia che chiede anche pensioni anticipate per alcune fasce della popolazione. Il governo si è riunito ieri a Jeseník. Alla manifestazione sindacale, politici dell'opposizione e dei partiti extraparlamentari hanno criticato il governo. Il leader del partito "Azione dei Cittadini Insoddisfatti" Andrej Babiš è d'accordo con chi è sceso in piazza ieri. Dura la risposta del primo ministro ceco Petr Fiala che ha detto che i leader dei partiti che non hanno vinto le elezioni, in una certa misura hanno abusato della manifestazione sindacale per i loro obiettivi politici.
Gli autobus pieni di manifestanti sono arrivati al quartiere Letná di Praga nella mattinata di ieri. Da lì, i partecipanti alla protesta si sono recati in corteo all'Accademia Straka: secondo gli organizzatori c'erano più di duemila persone e secondo la polizia diverse migliaia. Alcuni membri del sindacato Kovo sono andati a sostenere i rappresentanti dei sindacati dell'edilizia, della scuola e della sanità, nonché della casa automobilistica Škoda di Mladá Boleslav. I partecipanti avevano con sé le bandiere dei propri sindacati, sonagli, trombe, fischietti e tamburi ed hanno portato diversi striscioni. Sul palco accanto ai leader che criticano il governo, hanno parlato il capo dei deputati Spd Radim Fiala, la leader dei comunisti cechi Kateřina Konečná, il presidente del Cssd Michal Šmarda e Andrej Babiš. Proprio il principale leader dell'opposizione. Non mancano da parte dei sindacati le contestazioni ad un'opposizione che, secondo i sindacalisti, compare solo quando c'è da attaccare il governo.
Erano tante le persone in piazza ieri. Josef Stredula, leader della Cmkos ha ribadito che grazie alla reazione dei cittadini si potrà fermare la riforma" ripete poi che spera sempre in un possibile dialogo con il governo ma "se non si riuscirà ad arrivare a una svolta il problema sarà ancora più grande".
Prima della riunione del governo a Jeseník di ieri, il primo ministro Fiala ha detto ai giornalisti di non voler sminuire il significato delle proteste. Secondo lui, i partiti che non hanno vinto le ultime elezioni hanno in qualche modo approfittato dei sindacati per i loro obiettivi politici. Fiala ritiene paradossale che la protesta riguardasse la riforma delle pensioni, che è ancora in preparazione. Dello stesso parere il vice primo ministro e ministro del lavoro Marian Jurečka che ritiene la protesta "una manifestazione che mira a cose che il governo non ha nemmeno pianificato". Il vice primo ministro e ministro per lo sviluppo regionale Ivan Bartoš ritiene che non solo la protesta fosse organizzata da tempo e in maniera aprioristica contro il governo ma ha ricordato anche che il leader dell'opposizione Babiš si era fatto promotore di una riforma delle pensioni simile.
Dopo le elezioni per la presidenza della Repubblica Ceca si è aperta una stagione di proteste. Oltre a quella per la riforma delle pensioni c'è stata il giorno prima una protesta dal mondo dell'istruzione. Docenti universitari e studenti hanno protestato in tutto il Paese contro i salari bassi degli insegnanti di scienze umane e sociali. I rappresentanti delle scuole coinvolte nella protesta hanno descritto i fondi bassi destinati all'istruzione come una cosa vergognosa e disastrosa. A Praga, accademici di diverse facoltà hanno marciato davanti all'ufficio governativo, dove hanno letto una lettera al Primo Ministro Petr Fiala. Il ministro dell'Istruzione Vladimír Balaš ha chiesto di portare pazienza fino al 21 aprile.