Negata libertà condizionale ad Oscar Pistorius. Il sudafricano aveva fatto richiesta al tribunale di Pretoria per la scarcerazione dopo sei anni di prigione trovando il rifiuto della commissione che doveva esaminare il suo caso. Il giorno di San Valentino del 2013 in un impeto di rabbia Pistorius aveva ucciso la compagna sostenendo di averla colpita con una pistola inavvertitamente per difenderla da un presunto intruso, nascosto in casa. L’atleta paralimpico ha sempre negato l'accusa con il giudice che ha ritenuto che non vi fossero prove che Pistorius avesse voluto uccidere Reeva Steenkamp, modella ventinovenne, ma lo ha ritenuto comunque colpevole del reato di omicidio colposo condannandolo a sei anni nel 2016. L'anno seguente in appello Pistorius è stato condannato per omicidio e la sua pena è stata aumentata a tredici anni.
I genitori della modella si erano opposti alla richiesta di Pistorius come ha rivelato l’avvocato Tania Koen. Non ritengono che debba essere rilasciato. Finché non sconterà fino in fondo la sua pena non si potrà dire che sia riabilitato. Per loro la morte della figlia è sì una condanna a vita", aveva detto la legale ai giornalisti fuori dal centro correzionale di Atteridgeville a Pretoria prima dell'udienza per la libertà vigilata. Pistorius continuerà dunque a scontare la sua pena con il comitato per la libertà vigilata che ha già confermato l’intenzione di tornare ad esaminare nuovamente la domanda di scarcerazione nell'agosto del 2024.
La possibilità di liberazione anticipata è concessa dalla giustizia sudafricana a chi abbia dimostrato redenzione dopo aver scontato almeno la metà della pena. Singabakho Nxumalo portavoce del Dipartimento dei servizi penitenziari ha spiegato che il consiglio deve determinare se lo scopo della reclusione è stato raggiunto.
Nato il 22 novembre 1986 senza le ossa della fibula e le sue gambe sono state amputate sotto il ginocchio quando aveva solo undici mesi. Nonostante la sua disabilità, è diventato un atleta paralimpico di fama mondiale ed è stato persino soprannominato "Blade Runner" per il suo uso di lame protesiche in fibra di carbonio. Ha vinto sei medaglie d'oro alle Paralimpiadi a cui bisogna aggiungere un argento e un bronzo, un secondo posto ai mondiali di atletica e due argenti ai campionati africani. Ha anche gareggiato alle Olimpiadi del 2012 a Londra, diventando il primo atleta bipede amputato a gareggiare alla competizione olimpica.
Nel 2008 è protagonista del video Via le mani dagli occhi della band italiana Negramaro. Il 22 febbraio 2009 rimane seriamente ferito in un incidente in barca. Nel 2010 riceve dal Laboratorio internazionale della comunicazione il Gamajun International Award.
Nel pieno della sua carriera da atleta si inserisce la notte folle del 14 febbraio 2013, quando ha sparato e ucciso la sua fidanzata, Reeva Steenkamp. Pistorius ha affermato di aver scambiato la campagna per un intruso e di aver sparato in legittima difesa, ma è stato condannato per omicidio colposo. Pistorius è stato condannato inizialmente a cinque anni di prigione per poi essere rilasciato dopo aver scontato solo un anno per buona condotta.
Nel 2016, la Corte Suprema d'appello sudafricana ha annullato la sua condanna originale e lo ha condannato per omicidio con la sentenza che ha decretato sei anni di prigione, questa pena è stata successivamente impugnata e aumentata a tredici anni e cinque mesi in appello dalla pubblica accusa. Durante le sue battaglie legali, Pistorius ha mantenuto la sua innocenza e ha continuato a sostenere di aver sparato a Steenkamp per semplice errore.
Il caso di Pistorius ha prodotto una enorme reazione sul piano mediatico vista la popolarità di cui godeva l’atleta in quel periodo. In Sud Africa inoltre è diventato oggetto di aspre discussioni il possesso di arme da fuoco da parte dei privati cittadini e la questione legittima difesa.