Accadde oggi 15 aprile 1920: Sacco e Vanzetti sotto accusa. Ferdinando Nicola Sacco, nato a Torremaggiore nel foggiano il 22 aprile 1891 e Bartolomeo Vanzetti nato a Villafalletto in provincia di Cuneo l'11 giugno 1888, sono stati due attivisti e anarchici italiani.
Ferdinando Nicola Sacco lavorava come operaio in una fabbrica di scarpe. Mentre Bartolomeo Vanzetti, per gli amici Trômlin, dopo aver a lungo girovagato negli Stati Uniti d'America facendo numerosi lavori, rilevò da un italiano un carretto per la vendita del pesce. Ma fece questo lavoro per pochi mesi perchè proprio il 15 aprile del 1920 finì sotto accusa.
I due italiani vennero arrestati, processati e condannati a morte con l'accusa di duplice omicidio: avrebbero ucciso un contabile e una guardia del calzaturificio Slater and Morrill di South Braintree. Sulla loro reale colpevolezza vi furono molti dubbi già all'epoca del processo. Agli occhi dei giudici pagarono una sola colpa: quella di essere italiani, visto che non riuscì a scagionarli nemmeno la confessione del detenuto portoghese Celestino Madeiros. In quel periodo negli USA il razzismo era alle stelle e non risparmiava gli italiani immigrati.
Ferdinando Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti furono giustiziati sulla sedia elettrica il 23 agosto 1927 nel penitenziario di Charlestown, nel Massachusetts, presso Dedham vicino Boston. Nel 1961, un test condotto sulla pistola di Sacco grazie alle moderne tecniche forensi, dimostrò che fu la sua pistola ad uccidere la guardia, mentre non sono state trovate prove sufficienti circa la colpevolezza di Vanzetti. Ma il 23 agosto 1977 Michael Dukakis, all'epoca governatore dello Stato del Massachusetts, riconobbe ufficialmente gli errori commessi nel processo e riabilitò completamente la memoria di Sacco e Vanzetti.
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