La morte vin dal cielo e i jihadisti continuano a perdere pezzi pregiati. Il bilancio dei comandanti morti a Gaza a causa dei raid israeliani aumenta e la Jihad Islamica giura battaglia e vendetta. I jihadisti hanno segnato un'altra tacca sulla lavagna dei leader morti: quella di Ali Ghali, il quarto leader a perdere la vita dopo i tre colpiti a morte martedì 9 maggio.
La Jihad Ismalica (Pij) ha quindi promesso una risposta dura e un video, che circola nelle ultime ore, mostra diversi miliziani che preparano razzi da lanciare contro Israele e un testo in arabo che recita: "Annegheranno" nei razzi.
La situazione a Gaza diventa via via sempre più calda, tanto che diversi Stati iniziano a chiedere uno stop alle violenze. Intanto in meno i 24 ore quel lembo di terra è stato pervaso da una nuova escalation di morte. Almeno 25 palestinesi hanno perso la vita nelle nuove manovre militari, fra cui 7 bambini e 4 donne; mentre i feriti dovrebbero essere 76.
Ma Israele vuole colpire duramente il suo nemico giurato. Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant (rientrato da poco nelle grazie del Governo, dopo essere stato cacciato da Netanyahu) vuole intensificare gli attacchi contro la striscia di Gaza. Il ministro ha infatti dato mandato ai vertici militari di studiare e organizzare diverse "operazioni aggiuntive", anche per proteggersi da un eventuale lancio di razzi palestinesi con gittata incrementata.
Intanto le cancellerie mondiali cercano di mediare e gettare acqua sul fuoco. Francia, Giordania, Germania ed Egitto hanno lanciato un appello perché ci sia una de escalation delle violenze. "Lo spargimento di sangue deve finire ora", ha affermato il ministro degli Esteri tedesco, Annalena Baerbock, durante un incontro con i suoi tre omologhi a Berlino. "Dobbiamo opporci insieme alle operazioni militari, la violenza deve finire", ha aggiunto il ministro giordano, Ayman Safadi.
Anche dall'Italia è arrivato un appello alla pace, più che altro a un breve cessare il fuoco. Dal Parlamento la palla la lancia il Movimento 5 Stelle. Una palla che probabilmente non verrà raccolta da nessuno ma che comunque porta un tema delicato in superfice. I Grillini evidenziano come siano necessari e non più rimandabili dei negoziati di pace seri, che tentino di porre fine ad attacchi che provocano la morte - spesso - soprattutto di civili.
Ad affermarlo sono Federica Onori, deputata M5s e capogruppo nella Commissione Affari esteri, e Fabio Massimo Castaldo, eurodeputato e coordinatore per gli Affari esteri ed europei del M5s.