Lucio Malan, capogruppo al Senato di Fratelli d’Italia, è intervenuto nel filo diretto mattutino su Radio Radicale. Due gli argomenti principali affrontati, su sollecitazione della conduzione e degli interventi da casa, dal rappresentante del partito al governo: fondi del PNRR e nomine Rai. Sul primo argomento Malan è apparso letteralmente consapevole dell’urgenza e della necessità di fare in fretta: Stiamo lavorando per non perdere questa grande occasione. Ma, allo stesso tempo, è parso voler giustificare qualche ritardo o qualche difficoltà nell’adempimento del piano. Per farlo ha posto un paragone con i governi precedenti a quello attuale che, per motivi vari, non sempre sono riusciti a rendere fruttuosi i fondi europei:
Massima concentrazione, dunque, affinché l’occasione del PNRR venga sfruttata al 100%. Il governo è a lavoro per questo ed il Ministro competente, Raffale Fitto, sta coordinando i lavori tra le mille pressioni dell’opposizione che – soprattutto per voce del Partito Democratico – preme l’esecutivo e lo invita a riferire in aula. Malan, dicevamo, segue la strada tracciata ed assicura che: Il governo sta lavorando e le modifiche verranno presentate nei tempi previsti, quindi entro agosto. Lo avevamo detto già in campagna elettorale che avremmo chiesto modifiche come stanno facendo molti stati dell’Unione Europea. L’obiettivo è usare tutti i fondi a disposizione per far crescere la nostra economia.
Altro argomento cogente, affrontato da Lucio Malan, è quello delle nomine Rai. L’argomento è assai percepito soprattutto per le dimissioni, avvenute in poco tempo l’una dall’altra, di due volti noti della televisione di stato come Lucia Annunziata e Fabio Fazio: Hanno deciso loro di andare via – assicura il capogruppo di Fratelli d’Italia – che poi aggiunge: altri soggetti hanno offerto loro contratti interessanti ed hanno liberamente deciso di accettarli. Serve un servizio pubblico senza nessuna egemonia culturale. Nella Rai dei prossimi anni non vedremo nessun compenso stellare. E ancora: Bisogna garantire il pluralismo nella Rai ed è quello che si sta facendo. Pensiamo che il precedente direttore della Rai oggi è Ministro della Repubblica di un governo politicamente diverso al precedente. senza nessuna egemonia culturale. Nella Rai dei prossimi anni non vedremo nessun compenso stellare.
A chi critica il modus operandi del governo Malan risponde che non si tratta di niente di diverso dalla normale prassi già attuata, da altri governi, in precedenza. Le sue parole:
Una postilla sul canone Rai sul quale il Senatore spiega che: