La Commissione Giustizia della Camera ha approvato la proposta di legge per rendere la GPA, o maternità surrogata, un reato universale. Tra gli emendamenti approvati dalla maggioranza ce n’è uno che prevede la punibilità dei soli cittadini italiani.
Concluso con esito positivo il primo step in Commissione Giustizia alla Camera, via libera formale alla maternità surrogata quale reato universale sarà dato la prossima settimana con il mandato al relatore dopo il parere delle altre Commissioni. Il testo è atteso in Aula a Montecitorio per il 19 giugno.
Carolina Varchi, deputata di Fratelli d'Italia, prima firmataria e relatrice della proposta di legge, Ha definito la GPA "un esempio esecrabile di commercializzazione del corpo femminile e degli stessi bambini".
Gli fa eco la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità Eugenia Roccella che, nel corso del Question Time a Montecitorio, ha definito la maternità surrogata una forma di commercializzazione della genitorialità, lesiva della dignità della donna e dei diritti dei bambini.
I deputati del Pd Federico Gianassi, capogruppo in Commissione Giustizia e Debora Serracchiani, responsabile Giustizia dei dem, accusano invece la maggioranza di sacrificare il diritto dei bambini con questa proposta di legge.
"La gestazione per altri è un mercato globale, per questo serve il reato universale", ha affermato la presidente e deputata di Azione Mara Carfagna ricordando di aver presentato una proposta simile tre anni fa. Ma le posizioni all’interno del Terzo Polo sono variegate.
Contraria Giulia Pastorella. La vicepresidente del partito guidato da Carlo Calenda chiede che la pratica sia regolata in modo solidale.
Sulla stessa linea Ivan Scalfarotto di Italia Viva.