Continua la querelle tra la Sea-Eye e lo Stato italiano. La ong non ci sta allo stato di fermo impostole per legge e chiede aiuto al Governo tedesco, inviando una lettera alla ministra degli Esteri Annalena Baerbock. Si profila quindi l'ennesimo scontro - dopo quello francoitaliano - sul tema dei migranti. Questa volta con il Governo della Germania.
La ong tedesca alza la testa e si ribella alla normativa italiana che, secondo l'Organizzazione, contrasta con la legge internazionale sull'obbligo di salvare le vite in mare. La Sea-Eye così scrivere a Baaerbock spiegando che:
Die SEA-EYE 4 und die MARE*Go wurden von Italien festgesetzt, nachdem beide Schiffe insgesamt 86 schutzsuchende Menschen aus seeuntüchtigen Booten gerettet hatten. Sea-Eye hat sich an die Bundesaußenministerin @ABaerbock und das @AuswaertigesAmt mit der Bitte um Hilfe gewandt. pic.twitter.com/Re1HxoOxOI
— Sea-Eye (@seaeyeorg) June 5, 2023
La ong tedesca deduce quindi che la legge italiana "contraddice" quella internazionale che, per la gerarchia delle fonti, è superiore al diritto nazionale.
La Sea-Eye avanza quindi al ministro degli Esteri tutta una serie di richieste che Braebock - evidentemente - dovrebbe sottoporre al Governo Meloni:
E ancora:
La Sea-Eye 4 e la Mare-Go sono state posto sotto fermo per 20 giorni a Ortona (la prima) e a Lampedusa (la seconda). Alla Sea-Eye, dopo aver salvato 17 persone, era stato ordinato di raggiungere il prima possibile - come da normativa - il porto di Ortona. Ma nel tragitto la nave ha fatto una lunga deviazione per andare a salvare 32 persone nella zona Sar maltese, dopo aver ricevuto un Sos. Nel compiere il secondo salvataggio, la Sea-Eye ha infranto la norma italiana.
La Mare-Go, invece, ha direttamente rifiutato di recarsi al porto assegnatole dalle autorità italiana, dirigendosi a Lampedusa. Mentre doveva andare a a Trapani, come chiesto dal ministero dell'Interno. Adesso bisognerà attendere la risposta del ministro Braebock e se, eventualmente, anche lei vorrà bacchettare la Meloni sulla questione migranti.