Negli Usa poche sono le figure discusse, chiacchierate, divisive come quella di Donald Trump: nuovamente incriminato, il Tycoon più famoso del globo ha aggiunto un nuovo capitolo alla sua avvincente telenovela. Questa volta, il motivo della denuncia riguarda soprattuto - ma non esclusivamente - la violazione dell'Espionage Act per aver conservato dei documenti legati alla difesa nazionale e non averli consegnati a chi di dovere.
Si tratta della seconda incriminazione in pochi mesi a carico di Donald Trump, che sarà anche chiamato a rispondere dei pagamenti illeciti alla pornostar Stormy Daniels. Una collezione di inchieste da record, che inevitabilmente getta un'ombra non soltanto sull'operato del Tycoon come presidente, ma anche sulla sua ricandidatura alle presidenziali del 2024.
Il Tycoon è atteso dai giudici al tribunale di Miami già martedì prossimo. Nel frattempo, Trump si è asserragliato, in compagnia dei suoi fedelissimi, a Bedminster, in New Jersey, dove i suoi avvocati stanno già mettendo a punto la strategia di difesa adatta a questo nuovo caso aperto contro il loro assistito.
Da Bedminster, Trump ha lanciato fiammate d'ira verso chi continua ad attaccarlo sul fronte legale, definendosi con rabbia «un uomo innocente». Per il Tycoon è tutta colpa degli oppositori politici, rei di aver ordito una rete di accuse false nei suoi confronti con l'obiettivo di minare alle fondamenta della sua ricandidatura.
Lo sfogo dell'ex presidente a stelle e strisce è affidato al suo social Truth, in cui scrive un post spassionato, seguito da 4 minuti di video in cui racconta il suo punto di vista sulla faccenda. «Oggi è un giorno buio per l'America» recita il post. Nel video invece Trump ha parlato ai suoi sostenitori, dichiarando che
La violazione dell'Espionage Act è solo la punta di un grosso iceberg fatto in tutto di 7 capi di accusa mossi contro Trump. Le indiscrezioni parlando di dossier pesanti, che vanno dalla cospirazione, all'ostacolo alla giustizia, passando per l'aggravante di dichiarazioni false.
Tutto questo rappresenta, secondo il New York Times, uno scenario del tutto nuovo per l'America. È la prima volta che un ex presidente e un candidato alle presidenziali subisce un'accusa dall'amministrazione che lo affronterà nelle prossime presidenziali.
La situazione delicata ha scatenato le reazioni dei più fedeli al Tycoon ferito dalle incriminazioni. Lo speaker della Camera americana, il repubblicano Kevin McCarthy ha definito l'incriminazione come «Una grave ingiustizia» e ha ribadito:
Non tutti i repubblicani sono però d'accordo con questa strenua difesa di Trump. Asa Hutchinson, l'ex governatore dell'Arkansas candidato repubblicano alle elezioni Usa 2024, ha infatti consigliato a Trump di ritirare la sua compagna elettorale perché le sue azioni caratterizzate dalla