Secondo Giorgia Meloni, Berlusconi esce di scena come un grande protagonista della storia italiana e mondiale. È stato un uomo che ha fatto molto per il nostro Paese e non solo dal punto di vista politico. Il Cavaliere – sostiene la premier – verrà ricordato per tutti gli anni a venire. Questo è, in poche parole, il contenuto della lettera che Meloni ha affidato al Corriere della Sera nel giorno dei funerali di Stato del leader di Forza Italia.
La lettera di Meloni: "Silvio Berlusconi grande leader
Così l’attuale Presidente del Consiglio e leader di Fratelli d'Italia porge il suo ultimo saluto a Silvio Berlusconi. Oggi, mercoledì 14 giugno 2023, si celebrano i funerali di Stato alle ore 15.00 nel Duomo di Milano. Per questa giornata inoltre è indetto lutto nazionale. Giorgia Meloni sarà sicuramente presente, come tanti altri leader politici, alle esequie del Cav.
Mentre l’Italia intera attende di assistere alla cerimonia, la premier scrive una lettera in cui ricorda al collega che viene inviata e pubblicata dal Corriere della Sera. Essa recita:
Il suo nome gli italiani si sono divisi e il giudizio della storia sarà diverso da quello della cronaca. Più sereno, meditato ed equilibrato. C’è chi lo ha combattuto politicamente con lealtà e chi invece ha usato mezzi impropri per provare a sconfiggerlo. Anche questo è un dato sul quale riflettere, per l’oggi e il domani, perché alla fine di questa storia i suoi avversari hanno perso.
Poi Giorgia Meloni continua:
Quanti stereotipi su di lui si addensano in queste ore. La storia della famiglia di Berlusconi è quella di tanti italiani che nel Dopoguerra, con pochi soldi e molte speranze, si sono battuti per migliorare la loro condizione e quella dei propri figli, realizzando quello che è stato chiamato il miracolo italiano.
Meloni ricorda la storia del politico e imprenditore
Nel messaggio per dire addio al leader azzurro della premier si legge ancora:
La naturale empatia che molti italiani provavano per Berlusconi deriva da qui: dall’essere uno di loro, uno che ce l’aveva fatta e che non apparteneva a quei mondi esclusivi e inaccessibili, tipici delle storiche famiglie influenti italiane. Berlusconi è stato il primo della nostra storia repubblicana a diventare presidente del Consiglio dopo essersi affermato nel settore privato. L’imprenditore prestato alla politica che rompeva uno schema ormai consolidato in Italia.
La sua cavalcata nella cronaca è diventata storia perché, a un certo punto, il suo modo di essere nella vita privata è diventato una svolta pubblica, una reazione di fronte alla parabola che in Italia stava assumendo la storia dopo il crollo del Muro di Berlino.
La leader di Fratelli d'Italia ricorda:
Berlusconi ha impedito che i post comunisti prendessero il potere in Italia pochi anni dopo il crollo dell’Unione Sovietica che aveva sancito la fine del comunismo in Europa. Un paradosso storico evitato dalla sua decisione di fondare Forza Italia e federare le forze politiche del centro, della destra e il movimento leghista.
È questa, in fin dei conti, la grande colpa che la sinistra non gli ha mai perdonato. Il suo ingresso nell’arena della politica ha accelerato i processi di trasformazione che erano già in corso a destra e a sinistra. Berlusconi ebbe il tempismo e colse il momento.
Quella che doveva essere una lunga stagione di governi di estrazione socialista, senza reali alternative nel campo moderato, si è trasformata nell’era dell’alternanza al governo tra centrodestra e centrosinistra dando all’Italia una dimensione occidentale e contemporanea, rafforzando così l’intera Nazione a livello internazionale.
Infine conclude:
Della sua figura prevalgono le molte luci, sul piano umano e ancor di più su quello politico, essendo stato da leader di partito e da presidente del Consiglio un formidabile difensore del nostro interesse nazionale e del nostro tessuto produttivo e sociale. È questa la grande eredità che Berlusconi lascia all’Italia. Ne sapremo fare buon uso. Grazie Silvio.