In Italia, nel 2022, un quinto della popolazione è a rischio povertà: Istat ha pubblicato oggi, martedì 20 giugno 2023, il rapporto sugli 'Obiettivi di sviluppo sostenibile' (Sustainable Development Goals – Sdgs) che contiene l'aggiornamento e l'analisi delle misure statistiche finalizzate al monitoraggio dell’Agenda 2030 per l’Italia. Il rapporto riporta dati molto interessanti. Vediamoli insieme.
Il dato di un quinto della popolazione italiana a rischio povertà è superiore alla media europea e, come emerge sempre dal rapporto Istat, esso è rimasto abbastanza stabile negli ultimi 5 anni. Gli esperti che hanno compiuto l'analisi hanno evidenziato che tra il 2021 e il 2022, nel nostro Paese, si è abbassata la percentuale di persone che vivono in gravi condizioni sociali. In giù anche coloro che si trovano all'interno di nuclei familiari in cui si osserva una bassa intensità di lavoro.
Nel lavoro compiuto dagli analisti dell’Istat sugli 'Obiettivi di sviluppo sostenibile' (Sustainable Development Goals – Sdgs), a questo proposito, si legge:
Ma non è finita qui. A rischio povertà nel 2022 sono anche le persone che un'occupazione ce l’hanno. Il report continua così:
L’analisi dell’Istat prosegue poi parlando della situazione delle famiglie italiane nel 2022. In particolare si osserva che da una parte aumenta il reddito disponibile per queste (rispetto al 2021). Dall’altra però gli esperti spiegano che si riduce il potere d'acquisto. La causa di questa freccia verso il basso è legata all'incremento dei prezzi al consumo. Nel 2022 infatti si è verificato un notevole aumento. Si parla dell’8,1%.
Il report presenta inoltre altri dati riguardante il reddito pro capite delle famiglie italiane residenti nel nostro Paese, da Nord a Sud Italia.
Il Rapporto Istat sugli ‘Obiettivi di sviluppo sostenibile’ (Sustainable Development Goals – SDGs) finalizzate al monitoraggio dell’Agenda 2030 per il nostro Paese continua analizzando il mondo del lavoro e come è cambiato il suo mercato in questi ultimi anni. Gli esperti fanno notare che nel 2022 rallenta la ripresa dell'attività economica. Al tempo stesso però, dicono:
E ancora, un’altra importante osservazione:
Per quanto riguarda invece il lavoro da remoto, che si è particolarmente diffuso nel nostro Paese e nel resto del mondo durante la pandemia da Covid-19, nel rapporto dell’Istat si evidenzia che esso sta, mano a mano, scendendo.
Il report analizza anche i tassi di infortuni e inabilità permanenti sul lavoro, che restano pressoché stabili. Infine, un altro dato interessante che emerge da questo approfondito studio, riguarda la percentuale di occupati in posizioni legate al mondo ICT nel 2022. Il numero di tali lavoratori è cresciuto di 0,2 punti percentuali rispetto al 2021, raggiungendo il 3,9% degli occupati. Tra il 2021 e il 2022, la quota di lavoratori della conoscenza è scesa, dal 18,2%, al 17,8%.