Ho più amici gay che normali": è bufera sulla frase choc pronunciata dalla consigliera FdI a Lissone Scaffidi. Durante il consiglio comunale la politica, che lavora tra le fila del partito guidato dall'attuale presidente del consiglio Giorgia Meloni, ha pronunciato delle dichiarazioni che stanno facendo il giro del web e dei social, con tanto di commenti e critiche negative. Vediamo allora nello specifico che cosa è successo e quali parole sono state dette da Scaffidi.
Felicia Grazia Scaffidi, nel corso del consiglio comunale di Lissone, località in provincia di Monza e Brianza, in Lombardia, che si è tenuto lo scorso 22 giugno, ha pronunciato una serie di frasi che hanno scatenato non poche polemiche. L'intervento della consigliera di Fratelli d’Italia è stato durante la discussione di una mozione che chiedeva l'adesione del Consiglio alla carta Re.a.dy.
Stiamo parlando di una carta per la Rete nazionale delle pubbliche amministrazioni anti discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere. A portare avanti questo progetto era stato, nell'aula del consiglio comunale, la minoranza di Vivi Lissone. La discussione poi, al di là delle parole di Felicia Grazia Scaffidi, si è conclusa con la bocciatura della mozione.
A questo punto allora andiamo più nello specifico e vediamo quali sono le esatte parole pronunciate dalla politica. Quest’ultima ha iniziato il suo intervento rivolgendosi subito ad un collega del consiglio comunale, che l'aveva accusata di essere omofoba. Scaffidi ha riferito di non accettare di ricevere appellativi di questo tipo.
Ecco allora che non appena la consigliera di FdI di Lissone Felicia Grazia Scaffidi ha pronunciato queste parole, è scoppiato il putiferio in aula. Un altro consigliere infatti ha ripreso l'ultima parola da lei pronunciata. Persona normodotata?!, ha domandato con tono nervoso e incalzante. A questo punto allora la politica si è difesa, dicendo di essere un po’ emozionata, ma anche arrabbiata.
Si è corretta in questo modo:
Ho più amici gay che normali è stata poi la frase choc che ha scatenato l'intera polemica che sta andando avanti ancora adesso e chiede al centro la consigliera del Comune di Lissone Felicia Grazia Scaffidi.
La politica è poi andata avanti in questo modo, rivolgendosi sempre al collega del partito rivale al suo:
Scaffidi, come anticipavamo prima, in questo passaggio stava facendo riferimento alla carta Re.a.dy, un documento per la Rete nazionale delle pubbliche amministrazioni anti discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere proposto in consiglio comunale dai membri di Vivi Lissone.
La consigliera di Fratelli d'Italia ha continuato affermando di non sentirsi neanche una persona poco sensibile, altra accusa che le era stata mossa. Poi, sempre nel corso del suo discorso tenuto il 22 giugno 2023, Felicia Grazia Scaffidi, ha ricordato che la Costituzione italiana ha tra i suoi principi quello di tutelare e proteggere tutte le persone senza fare discriminazioni.
La politica ha concluso dunque la sua riflessione in questo modo:
Per ultima cosa, sempre riprendendo la carta a proposito della quale è nata tutta la discussione, Felicia Grazia Scaffidi ha presentato alcuni dati, a sostegno della sua tesi (cioè quella di non voler approvare il documento). Il suo intervento si è concluso in questo modo: