Sono 12 le persone arrestate nell'ambito dell'indagine denominata 'Doppio gioco', che ha smantellato una rete di traffico di droga che, nel giro di due anni, aveva fatto circolare nella regione Marche sostanze stupefacenti per un valore di 35 milioni di euro.
Era un vero e proprio cartello della droga marchigiano, quello sgominato dalla Guardia di Finanza nell'operazione denominata 'Doppio gioco'.
Sono 12 le persone arrestate nell'operazione coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia, accusati di aver dato vita a quella che gli inquirenti definiscono "una delle più attive associazioni criminali delle Marche". Un'attività di traffico e spaccio di droga che ha portato, negli ultimi due anni, alla diffusione di circa 700 kg di droga nella regione, per un valore complessivo di 35 milioni di euro.
#GDF #Ancona e #SCICO: operazione Doppio Gioco smantellato traffico internazionale di stupefacenti nelle Marche. Eseguiti 12 arresti e sequestrati beni per oltre un milione di euro #NoiconVoi pic.twitter.com/beDz0uBo07
— Guardia di Finanza (@GDF) June 29, 2023
Dopo il maxi sequestro di 700 kg di droga avvenuto a Firenze, e la rete di spaccio internazionale sgominata in Brianza, si tratta di un altro duro colpo alla malavita organizzata che alimenta il traffico di stupefacenti nel nostro paese.
Gli arresti sono avvenuti in Belgio e Albania, oltre che in alcune province italiane:
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la droga arrivava sulle coste marchigiane dall'Albania per poi essere affidata agli spacciatori che la facevano circolare nelle piazze di spaccio di Civitanova Marche, in provincia di Macerata, e Fano (Pesaro-Urbino).
Anche i piccoli spacciatori risultano denunciati con la stessa accusa di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di droga, con l'aggravante della transnazionalità.
Primo tassello dell'operazione è stata l'individuazione di due centri di spaccio: uno che aveva come base logistica un garage di Civitanova Marche, e l'altro in piazza Stamira ad Ancona.
Ad attirare l'attenzione degli investigatori è stato il tenore di vita dei due fratelli albanesi, titolari della concessionaria, decisamente al di sopra di quello relativo a tale attività imprenditoriale.
Nei confronti dei due fratelli, dopo l'arresto, è stato eseguito un ordine di sequestro riguardante beni mobili e immobili. Nello specifico:
Bloccati, inoltre, i conti correnti bancari di tutti i soggetti coinvolti.