La disoccupazione torna a scendere a maggio 2023. Giorgia Meloni, dopo 8 mesi al governo, sarà sicuramente felice e esultando come non mai. Ma la realtà dei fatti è che ad aumentare sono soprattutto i lavoratori autonomi, segno - questo - di una sostanziale precarietà del mondo lavorativo. I contratti a tempo indeterminato rimangono sostanzialmente stabili.
A fare la fotografia dello stato attuale è, come sempre, l'Istat. L'Istituto certifica il calo record, ai minimi rispetto al 2009 (al 7,5%), con la disoccupazione che scende e si arena al 7,6%.
È innegabile che di per sé il dato è più che positivo. Ma spulciando l'analisi dell'Istat, i dati mostrano come - rispetto ad aprile - l’occupazione cresce (+0,1%, pari a +21mila unità) tra gli uomini, gli autonomi, i 25-34enni e tra chi ha almeno 50 anni. C'è, invece, un calo tra le donne, i contratti a termine, i giovanissimi e nella fascia d'età dei 35-49enni.
Rispetto ad aprile 2023, l'Istat spiega che ad aumentare sono soprattutto i lavoratori indipendenti (chi lavora senza vincoli di subordinazione) che salgono dello 0,5%. Calano i contratti a tempo determinato dello 0,2% mentre i dipendenti a tempo indeterminato restano sostanzialmente stabili.
La crescita congiunturale del numero di occupati, registrata a maggio 2023, è frutto dell’aumento degli autonomi (+0,5%), della diminuzione dei dipendenti a termine (-0,2%) e della sostanziale stabilità dei dipendenti permanenti.
A maggio, su base mensile, aumentano gli #occupati: +21mila. Crescono in particolare autonomi (+24mila), diminuiscono dipendenti a termine (-4mila), stabili i permanenti.
— Istat (@istat_it) June 30, 2023
Tasso di disoccupazione totale scende al 7,6% (-0,1 punti), tra i giovani sale invece al 21,7% (+0,9 punti).… pic.twitter.com/gbbrwbM1X6