Nato sì, Nato no. Il destino della Svezia continua a rimanere nelle mani del sultano Erdogan, nonostante Stoltemberg e nonostante lui stesso rimanga ottimista. Ma nel giro di pochi giorni sapremo qualcosa. Lunedì 10 giugno i segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, incontrerà a Vilnius il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, e il primo ministro svedese, Ulf Kristersson.
Ma Erdogan continua a sedere sul suo scoglio e a rimanere sulle sue posizioni. "Non approveremo l'ingresso nella Nato di coloro che accolgono i terroristi".
Proprio il numero uno della Nato è convinto che nell'incontro a Vilnius ci sarà una decisione che sarà "positiva".
Ma le dure parole di Erdogan smentiscono il bel pensiero di Stoltemberg. "Quello che ha dato la Turchia alla Nato è qualcosa che in pochi possono dire di aver dato. Abbiamo sempre sostenuto la politica dell'allargamento. Con la Finlandia abbiamo discusso e risolto i nostri problemi bilaterali. Non approveremo l'ingresso nella Nato di coloro che aprono le braccia per accogliere i terroristi. Terrorismo e umanità non stanno insieme. Voglio ricordare gli impegni presi a Madrid (dalla Svezia ndr)", ha detto Erdogan oggi.
I due Paesi scandinavi per convincere la Turchia a togliere il veto sulla si erano impegnati a giugno 2022 ad abolire l'embargo per la vendita di componenti militari e vietare manifestazioni e raccolte fondi per i curdi del Pkk. La Svezia avrebbe dovuto anche estradare i terroristi curdi in Turchia.
In campo scende anche il presidente Joe Biden che incontrerà Erdogan nella città della Lituania per tentare di ammorbidire la posizione del presidente turco sulla Svezia.