La segretaria al Tesoro americana Janet Yellen ha definito il viaggio di quattro giorni a Pechino "un passo avanti nei nostri sforzi per stabilire le relazioni tra Stati Uniti e Cina su basi più solide". Yellen, dunque, pare molto ottimista sulle possibilità di allentare le tensioni e stabilizzare le relazioni tra le due superpotenze. Yellen ha avuto modo di confrontarsi direttamente con alti funzionari governativi, tra cui il primo ministro Li Qiang. Ha inoltre insistito nel chiedere ulteriori scambi e collaborazioni nonostante le differenze. La visita a Pechino di Yellen da quando è entrata in carica nel 2021 e segue significativamente quella del Segretario di Stato Antony Blinken.
Il miglioramento delle relazioni tra le due potenze porta con sé anche il fatto che entrambe abbiano l'obbligo di "di gestire questo rapporto in modo responsabile: trovare un modo per vivere insieme e condividere la prosperità globale". Si renderanno dunque sempre più fondamentali i contatti ad alto livello. Nel corso di una conferenza stampa presso l'ambasciata degli Stati Uniti, tenuta dopo il suo rientro, Yellen ha poi aggiunto: "Crediamo che il mondo sia abbastanza grande perché i nostri due paesi possano prosperare".
Anche l'agenzia di stampa ufficiale cinese Xinhua ha dato riscontro positivo della visita diplomatica di Yellen. Xinhua ha sottolineato l'esito dell'incontro di sabato tra la segretaria al Tesoro e il vice primo ministro He Lifeng, ossia concordare "il rafforzamento della comunicazione e della cooperazione per affrontare le sfide globali". Permangono, come ha sottolineato Yellen, "significativi disaccordi" tra Cina e Stati Uniti. Tuttavia ciò non ha costituito un limite per le discussioni, che sono state "dirette, sostanziali e produttive".
Quello dei semiconduttori è stato il principale tema di disquisizione. Ciò dopo che negli ultimi mesi gli Stati Uniti hanno progressivamente limitato l’accesso delle imprese cinesi alle tecnologie americane. La Cina ha visto di cattivo occhio tali misure, volte secondo Pechino a ostacolarne lo sviluppo e a mantenere la supremazia americana. Gli Stati Uniti, comunque, continueranno a svolgere "azioni mirate" per preservare la sicurezza nazionale, e non per "ottenere vantaggi economici". Da parte sua, Yellen ha espresso "serie preoccupazioni" per le "pratiche commerciali sleali" della Cina. Tra queste ci sono le barriere all'ingresso per le società straniere nel mercato cinese e la protezione della proprietà intellettuale.