Un nuovo attacco aereo russo fa tremare la capitale dell'Ucraina Kiev: i missili di Mosca hanno causato almeno un morto e diversi feriti.
L'allarma antiaereo è cominciato a suonare in tutta l'Ucraina a partire dalla mezzanotte locale. Le sirene annunciavano l'arrivo di missili da crociera russi Kalibr, diretti verso la regione di Cherkasy, proprio nel centro del Paese.
Kherson, Mykolaiv, Dnipropetrovsk, Zaporizhzhia, Kirovohrad, Cherkasy, Kiev: tra i muri degli edifici di queste regioni si sente riecheggiare il rombo dei missili e, infine, a Kiev, le urla di chi è stato colpito. Il sindaco della capitale Vitali Klitschko non può far altro che contare danni, morti e feriti di questa terza notte consecutiva di attacchi alla sua città.
Durante la notte, i missili russi hanno nuovamente solcato il cielo di Kiev. E la difesa aerea di Zelensky non si è lasciata cogliere impreparata: sebbene alcune della armi russe abbiano impattato gli edifici della capitale, causando almeno un morto, molti dei missili e dei droni sono stati invece bloccati tempestivamente. In particolare, 20 droni russi e due missili di crociera sono stati distrutti in volo dalla contraerea.
«È stata un'operazione di difesa aera di successo», ha commentato il portavoce dell'aeronautica Yuriy Ignat, che aggiunge i dettagli dell'azione militare: «Venti Shahed sono stati distrutti, ovvero tutti quelli lanciati sono stati abbattuti. Oltre a due missili da crociera Kalib».
Nell'altro fronte, in Russia, nel frattempo alcuni media millantano delle trattative di pace da attendersi al più tardi entro luglio. Sulla questione è intervenuto il Ministro degli Esteri del Cremlino, Sergey Lavrov, che con un'intervista al portale Lenta.ru ripreso dalla Tass nega ogni indiscrezione sul tema.
Lavrov risulta lapidato:
Ha detto il Ministro, dimostrando quanto tra i due Paesi siano ancora chiusi tutti gli spiragli per un accordo di pace.
In sede di chiusura del vertice di Vilnius andato in scena tra ieri e l'altro ieri, Joe Biden si è intrattenuto con i giornalisti in conferenza per ribadire ancora una volta che la Nato è a fianco dell'Ucraina e farà di tutto per proteggerla. Il leader americano si è poi riferito a Putin, sottolineando ancora una volta come i suoi piani si stiano pian piano sgretolando di fronte alla compattezza dell'Occidente: