Patrick Zaki, appena tornato in Italia, ha preso parte a una conferenza stampa tenuta al rettorato dell'Università di Bologna, nella quale ha ringraziato chi ha lottato per il suo ritorno, ribadendo anche la sua voglia di giustizia per Giulio Regeni.
Patrick Zaki è un uomo libero. Dopo oltre tre anni di prigionia in Egitto, il ricercatore ha potuto finalmente fare ritorno in Italia, arrivando a Malpensa con un volo partito dal Cairo nel pomeriggio di oggi, domenica 23 luglio.
Dallo scalo in provincia di Varese, subito in viaggio direzione Bologna, dove era prevista la sua prima conferenza stampa nel rettorato della sua università. Ad accompagnarlo, il rettore dell'istituto, Giovanni Molari, e la docente di Zaki, la professoressa Rita Monticelli.
Le sue prime parole nel corso dell'incontro con i giornalisti, sono di ringraziamento e di incredulità.
Poi, il ricercatore egiziano ha voluto approfittare dell'occasione per gettare i riflettori sulla vicenda di Giulio Regeni, assassinato in circostanze mai chiarite - ma che chiamano in causa direttamente il governo presieduto da al-Sisi - nel 2016.
Zaki ha voluto, poi, ringraziare tutti coloro che si sono impegnati per il suo ritorno in Italia. Tra essi, anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, quasi in risposta alle accuse di "ingratitudine" arrivate da una parte del centrodestra.
Immancabile, infine, un pensiero speciale alla sua "seconda casa" Bologna, il cui sostegno si è fatto sentire fino al Cairo.
È stata, quindi, la volta del rettore dell'Università di Bologna, Giovanni Molari.
Molari ha consegnato a Zaki la pergamena della sua laurea conseguita online, per poi prendere la parola. Il rettore - che ha rivolto anch'egli un pensiero alla famiglia di Giulio Regeni - ha salutato con entusiasmo il ritorno a Bologna di Zaki, così come aveva già fatto la sua professoressa, Rita Monticelli.