Nella mattinata odierna aveva fatto notizia il mancato saluto da parte dell'atleta ucraina Olga Kharlan la quale non aveva stretto la mano alla sua avversaria russa al termine del match di competenza vinto. Ora è arrivata la notizia della squalifica per antisportività alla forte sciabolatrice ucraina. La decisione è giunta al termine di una valutazione davvero complicata sul da farsi, a causa dell'eccezionalità dell'episodio. Peraltro, la giuria ha comminato un cartellino nero alla stessa Kharlan che significa anche la squalifica per la nazionale ucraina dalla competizione.
Andiamo però a ricostruire attentamente i fatti. Olga Kharlan, a questo punto dobbiamo dire, era la netta favorita per la medaglia d'oro nella sciabola femminile. Ai trentaduesimi di finale era quindi salita in pedana per affrontare la russa Smirnova. Incontro che era andato secondo i pronostici, poiché l'atleta ucraina aveva battuto agevolmente con il punteggio di 15-7 la sua avversaria. Nel momento del saluto finale, però, la Kharlan non aveva voluto stringere la mano alla russa, allungando invece la sciabola per "salutarla" attraverso un tocco delle lame.
La Smirnova non l'ha presa bene e si è seduta sulla pedana per ben 45 minuti in segno di protesta. Da quel momento, la Federazione Internazionale della scherma ha vagliato tutte le ipotesi sul tavolo per poi decidere la squalifica verso la Kharlan con la seguente motivazione:
Il cartellino nero ricevuto dall'arbitro italiano Vincenzo Costanzo - sotto decisione della stessa Federazione - costringerà la Kharlan a due mesi di stop, mentre l'Ucraina dovrà guadagnarsi il pass Olimpico in altra maniera. Un altro capitolo di sport inquinato dalle tensioni della guerra che sta coinvolgendo i due paesi e non solo.
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