Si susseguono gli sviluppi riguardanti le polemiche sui ritardi e le altre problematiche dei Giochi del Mediterraneo di Taranto: ecco cosa sta succedendo
La 20ª edizione dei Giochi del Mediterraneo di Taranto è prevista per il 2026, nello specifico dal 13 al 22 giugno. Per la quarta volta l’Italia ospiterà l’evento: mentre la Puglia potrà vantarsi - dopo Bari nel 1997 - di poter essere madrina dei Giochi per la seconda volta, dopo essersi aggiudicata l’opportunità nel 2019. Ovviamente stiamo parlando di un avvenimento sportivo molto atteso e importante. Ma non per tutti, come vedremo a breve, tanto che, a tre anni dal suo inizio, oltre all’entusiasmo, non mancano i dibattiti e le polemiche a riguardo. Così, mentre le discussioni sulle Olimpiadi invernali 2026 con protagoniste Milano e Cortina proseguono imperterrite, lo scontro si sposta anche al Sud. Il motivo? Più di uno. Le prime avvisaglie erano sorte qualche mese fa, precisamente agli inizi di marzo. Tutto nasce dalle dichiarazione di Raffaele Fitto - Ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il PNRR - e del Ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi. Il dieci marzo i due scrivono una lettere indirizzata all’ente organizzativo dei Giochi affermando che "il ritardo accumulato nell'attività di programmazione desta preoccupazione". Nel lungo testo, dove vengono elencate una serie di problematiche, citando letteralmente, si parla di superare alcune criticità relative, relative al criterio prevalente su cui si è basata l’individuazione delle opere essenziali oggetto di finanziamento; (…) al cronoprogramma degli interventi; alla mancata coerenza finanziaria tra il quadro delle opere essenziali e il Masterplan degli impianti da realizzare per i XX Giochi del Mediterraneo; alla mancata quantificazione dell’incremento dei costi delle materie prime; alla mancanza di dettagli circa la complementarietà tecnica e finanziaria tra la progettazione di cui all’oggetto e le opere infrastrutturali ad essa funzionali. Un’uscita così netta da parte del Governo non poteva non ricevere risposta. Infatti, Michele Emiliano, presidente della regione Puglia dal 2015, replicò: Nessuno è in ritardo, siamo tutti pronti: chi li deve finanziare li finanzi e chi li deve gestire li gestisca. Nel senso che noi siamo sempre pronti a collaborare col governo in tutte le cose più importanti. Non è importante chi gestisce i soldi, perché in questi venti anni la Puglia è cambiata, non si fa politica gestendo i soldi. Noi facciamo politica cercando di farci venire le idee, poi se qualcuno vuole gestire i soldi li gestisca. Non succederà nulla di male. L'importante è che facciamo i Giochi del Mediterraneo".
Uno sviluppo importante è avvenuto nelle ultime ore. Il presidente del Coni Giovanni Malagò con una lettera indirizzata a Fitto, Abodi, Emiliano, Rinaldo Melucci (sindaco di Taranto), a Massimo Ferrarese, commissario straordinario e Davide Tizzano, presidente del Comitato internazionale dei Giochi. La decisione comunicata è questa: il CONI non sarà più nel Comitato Organizzatore dei Giochi del Mediterraneo 2026.
Dopo una lunga e attenta riflessione in seguito agli ultimi accadimenti relativi alla gestione organizzativa dei 'Giochi del Mediterraneo Taranto 2026 sono giunto alla conclusione che, visto il perdurante ed irrisolto stato di 'impasse' e i conseguenti palesi ritardi nella realizzazione delle opere infrastrutturali e nell'organizzazione in generale, ci debba necessariamente essere una svolta che consenta di riprendere il cammino nell'interesse di tutti gli stakeholders, dei vostri e dei nostri rispettivi ruoli.
Prosegue poi Malagò:
Pertanto, come Comitato Olimpico Nazionale Italiano riteniamo opportuno fare un passo indietro rispetto all'attuale governance del Comitato organizzatore, con l'auspicio che questa presa di posizione formale possa essere condivisa da tutti i soggetti interessati, per ricostruire con la massima urgenza, un modello gestionale che possa concretizzare al meglio ogni attività finalizzata all'ottimale svolgimento dell'evento. Rimango comunque fiducioso e ottimista che ci sono e continuano ad esserci tutte le condizioni per realizzare una edizione dei Giochi del Mediterraneo che resterà nella storia come esempio positivo delle capacità organizzative, di efficienza e di accoglienza del nostro Paese.
Resta ora da capire quali saranno le conseguenze - positive o negative - di questo sviluppo.