Legambiente ha reso noto l'ultimo report redatto, "Mare Nostrum" da cui emerge un dato preoccupante relativo ai reati ambientali lungo le coste italiane: nel 2022 questi sono stati in totale 19.530, con un aumento del 3,2% rispetto all'anno precedente. Il rapporto è stato presentato in una data significativa, ossia alla vigilia dell'anniversario dell'uccisione del sindaco pescatore Angelo Vassallo. Con tale decisione, l'associazione intende tenere viva la memoria dell'impegno del sindaco contro speculazioni e illegalità. I reati emersi da un milione di controlli delle capitanerie di porto e delle forze dell'ordine e presi in esame dall'associazione ambientalista sono numerosi e differenziati tra loro: cementificazione illegale, inquinamento, maladepurazione, pesca di frodo, illeciti amministrativi (questi ultimi pari a 44.444, con un aumento del 13,1% dal 2021).
La distribuzione dei reati non è uniforme lungo la penisola: il 48,7% dei reati si registra nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa, ossia - in ordine - Campania (guida la classifica nazionale con 3.345 reati, pari al 17,1% del totale), Puglia, Sicilia, Lazio. In tutta Italia, sono state commesse in media 8,7 infrazioni per ogni km di costa (erano 7,5 nel 2021), pari a una ogni 115 metri. La Basilicata risulta in testa per numero di infrazioni per km di costa (32,7 per ogni km) seguita dall'Emilia Romagna, dal Molise e dall'Abruzzo.
Tra i tipi di reati commessi, quello più diffuso (con 10.337 casi) è il ciclo illegale del cemento nelle sue diverse forme, dalle occupazioni di demanio marittimo alle cave illegali, dagli illeciti negli appalti per opere pubbliche fino all'abusivismo edilizio: da solo questo reato rappresenta il 52,9% dei reati esaminati da Legambiente. Numerosi sono anche i casi di mala-depurazione e smaltimento dei rifiuti, fenomeni che Legambiente colloca sotto l'etichetta di "mare inquinato" (in totale 4.730 illeciti). Il reato di pesca di frodo è stato commesso 3.839 volte. Le violazione del Codice della navigazione relative alla nautica da diporto sono state 624, con un significativo aumento (+197,1%) rispetto al 2021, quando si erano registrati 210 casi.
Le filiere di questi illeciti e illegalità non hanno solo ricadute ambientali, ma anche economiche: lo scorso anno, il valore dei sequestri e delle sanzioni amministrative è stato di oltre 486 milioni di euro, con una diminuzione del -22,3% dal 2021.