Accadde oggi, 19 settembre 1991: la scoperta Ötzi. Detto anche uomo del Similaun, uomo dell’Hauslabjoch o più familiarmente Ötzi, si tratta di un reperto antropologico rinvenuto in Trentino-Alto Adige, in prossimità del confine austro-italiano, ai piedi del ghiacciaio del Similaun a 3.213 sul livello del mare.
La mummia fu ritrovata dai coniugi tedeschi Erica e Helmut Simon di Norimberga durante un’escursione, sullo Hauslabjoch. L’attribuzione del nome mummia del Similaun o anche Uomo del Hauslabjoch, deriva proprio dal toponimo registrato più vicino al luogo di ritrovamento, appunto il Similaun.
Si tratta del corpo di un essere umano di sesso maschile risalente all’età del rame (circa 3.300-3.100 anni a.C) e conservatosi in modo straordinario grazie alle particolari condizioni climatiche all’interno del ghiacciaio. Inizialmente oggetto di disputa tra Austria e Italia, la mummia ha trovato definitiva sistemazione al museo archeologico dell’Alto Adige di Bolzano. L’esame degli osteociti colloca l’età della morte dell’uomo quando aveva tra i 40 e i 50 anni.
In seguito a un’analisi effettuata nel 2008 da specialisti del CNR sul DNA mitocondriale della mummia, risultò che il suo ceppo genetico non è più esistente. Inoltre, un’analisi al microscopio condotta nel 2011 dal microbiologo Frank Maixner per l’Istituto per lo studio delle mummie ha stabilito che il penultimo pasto di Ötzi fu a base di carne di stambecco, cereali e bacche. In realtà, una ricerca dell’Eurac (centro di ricerca applicata privato con sede a Bolzano) ha rivelato che si trattava di speck di stambecco. Infine, una mappatura genetica a cura di un gruppo internazionale dell’Accademia Europea di Bolzano accredita alla mummia parentele comuni con gli attuali popoli corsi e sardi.