Il destino dei talenti precoci si scontra con il classico dibattito fra chi lo considera uno dei portieri più forti del mondo e chi lo tratta come un grande bluff. Ad appena ventiquattro Gianluigi Donnarumma ha già una carriera importante alle spalle, l'inizio con il Milan e il passaggio discusso a parametro zero al Paris Saint Germain con la costante in sottofondo della maglia azzurra dove ha raccolto la pesante eredità di Buffon. Con i francesi condivide il sogno diventato quasi ossessione della Champions League che passa però dal match contro i rossoneri nella fase a gironi. Sullo sfondo poi l'Italia con cui ha vinto l'Europeo nel 2021 senza nemmeno una partecipazione al mondiale, ora tocca a Luciano Spalletti sfatare questo tabù dopo i fallimenti di Giampiero Ventura e Roberto Mancini.
Ha cominciato la terza stagiona al Paris Saint Germain con l'ennesimo cambio di guida tecnica, ora ci sta Luis Enrique al timone dei francesi con l'obiettivo di provare a riportare in Francia la Champions League. Una ossessione per il club parigino che ha visto sfumare tanti tentativi anche quando la squadra poteva vantare un tridente composto da Messi-Mbappe-Neymar. E' rimasto solo il francese nella capitale questa estate fra mille polemiche che sta trascinando la squadra dove Donnarumma è il titolare inamovibile.
Donnarumma proprio in Champions avrà l'occasione per affrontare in match ufficiali per la prima volta il Milan. La gara di andata sarà a Parigi il 25 ottobre mentre il ritorno a San Siro è previsto per il 7 novembre. Saranno due sfide emozionanti ma non è detto che possano essere gli unici derby italiani che dovrà affrontare visto che ci sono anche i vicecampioni d'Europa dell'Inter, i campioni d'Italia del Napoli e la sorpresa della scorsa stagione come la Lazio di Sarri.
Due volte è sfuggito il mondiale a Donnarumma con in mezzo la gioia di vincere l'Europeo nel 2021 in finale contro l'Inghilterra. Il futuro azzurro ora vede un nuovo corso con Luciano Spalletti come Commissario Tecnico dopo le dimissioni improvvise di Roberto Mancini. Il nuovo allenatore non ha cambiato le gerarchi in porta nonostante qualche polemiche, anzi lo ha anche nominato vice capitano dopo Ciro Immobile.