La Cremonese gli ha dato la possibilità di iniziare la carriera tra i professionisti in Serie B. Poi con l’Empoli ha fatto oil grande salto in Serie A e successivamente, con la Sampdoria prima e con l’Atalanta poi si è confermato e consacrato nel calcio dei grandi. Difensore centrale affidabile e duttile, Stefano Lucchini con la maglia della Dea si è tolto soddisfazioni importanti. Un ambiente, quello bergamasco, a cui è rimasto particolarmente legato. Non era ancora la squadra di vertice che è adesso, ma quelle salvezze arrivate dopo importanti punti di penalizzazione, gli sono rimaste nel cuore. Per commentare la squadra di Gasperini, impegnata stasera nel match di Europa League, Atalanta-Sturm Graz, Lucchini, è intervenuto in esclusiva a Tag24
Torna l’appuntamento con l’Europa League e l’Atalanta di Gianpiero Gasperini è pronta a scendere di nuovo in campo. Archiviato il big match contro l’Inter, in campionato, la Dea ora ha testa solo per pensare alla sfida di questa sera contro lo Sturm Graz. Appuntamento al Gewiss Stadium di Bergamo, con fischio di inizio alle ore 21.00. Nella competizione europea i nerazzurri stanno procedendo bene e quella contro gli austriaci potrebbe rappresentare già un crocevia importante in ottica qualificazione. Vincere vorrebbe dire creare un solco con la terza posizione; perdendo invece si riaprirebbero completamente i giochi. Per commentare il momento della Dea e la sfida europea, Atalanta-Sturm Graz, Lucchini, che ha vestito la maglia nerazzurra fino al 2014, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Questa sera l’Atalanta torna in campo e tu conosci benissimo questo ambiente. Cosa ti aspetti dalla Dea?
Mi aspetto una squadra che interpreti la partita per cercare di vincere e per portare a casa punti importanti per il proseguo del cammino europeo. L’Atalanta ci ha abituato ormai ad avere una mentalità vincente, vorrà fare risultato pieno stasera.
Anche perché quella di stasera è una partita delicata anche per la classifica, è un po' un bivio.
E’ una gara delicata. Il risultato questa sera conta molto per la qualificazione, ma non sarà facile. Io però sono fiducioso perche l’Atalanta ha nei suoi giocatori e nella sua organizzazione tattica la possibilità di fare risultato pieno.
Nell’ultima giornata la Dea ha affrontato un big match importante contro l’Inter. La sconfitta ridimensiona la squadra di Gasperini?
In questi anni l’Atalanta ha fatto una crescita impressionante e si è identificata come una squadra di vertice. È bellissimo sentir parlare di big match con l’Inter. Fino a qualche tempo fa, quando c’ero io ad esempio, non era così. La mentalità è cambiata e la società, insieme all’allenatore e alla squadra hanno creato qualcosa di fantastico. La Dea non esce assolutamente ridimensionata dalla sconfitta contro l’Inter, anzi. Ha dimostrato ancora una volta che se la gioca con le grandi e che sarà sempre di più un punto di riferimento per il calcio italiano. Ora e nel futuro può essere protagonista in Italia e in Europa. Penso sia questo il traguardo da raggiungere ancora in questa stagione.
Cosa ti aspetti da Scamacca?
È tornato in Italia dopo un’avventura all’estero e con un infortunio. Aveva bisogno di tempo per riambientarsi e per trovare la giusta condizione. A Bergamo, con Gasperini, è fondamentale essere al top della forma per rendere come lui richiede. È per questo che inizialmente ha incontrato qualche difficoltà, ma ora sta tornando e le sue qualità tecniche non possono essere messe in discussione. Mi aspetto uno Scamacca sempre più protagonista, che possa trovare la piena condizione ed essere fondamentale per l’Atalanta, ma anche per l’Italia. Lì davanti, per Spalletti, può diventare un valore aggiunto.
Vorrei chiudere con un pensiero per Gasperini, cosa pensi del mister?
L’ho incontrato parecchie volte nei derby tra Genoa e Sampdoria e conosco bene il suo valore. Lo stimo molto come allenatore. Negli ultimi anni l’Atalanta è cambiata tanto e anche grazie a lui si è evoluta, anno dopo anno, anche nel modo di giocare. Spesso cambia qualcosa, anche dal punto di vista tattica, ma è tutto studiato. Anche lui è in continua evoluzione, studia sempre per migliorare anno dopo anno e nonostante l’età si mantiene molto giovane. È un allenatore formidabile che ha portato ai vertici una società che, fino a prima del suo arrivo, lottava per traguardi completamente diversi rispetto a quelli di oggi.
Sei rimasto legato all’ambiente atalantino?
Moltissimo, ho vissuto 3 anni bellissimi con l’Atalanta. Ci siamo salvati dopo il -6 in partenza, a causa delle questioni scommesse. Sono rimasto molto legato perché spesso mi guardo indietro. I risultati che sta ottenendo oggi sono figli di quelle salvezze. Se non fossero arrivate, probabilmente, avrebbero cambiato il futuro e il presente di questa società che invece oggi è splendente a livelli altissimi.