Il derby tra Lazio e Roma ha visto Edoardo Tavassi finire al centro della bufera per un video, pubblicato sui suoi social, nel quale ironizzava sulla coreografia della Curva Sud romanista. Molti tifosi giallorossi hanno, infatti, contestato il noto influencer, ex Grande Fratello, anche lui romanista, per le sue parole. Ora è lui a fornire la sua versione dei fatti.
In Italia, si sa, è possibile scherzare su tutto, tranne che sul calcio.
Lo ha imparato a proprie spese Edoardo Tavassi, allo stadio il giorno del derby tra Lazio e Roma, una delle partite con il maggior carico di tensioni e aspettative del campionato italiano. Prima dell'inizio del match, l'ex Grande Fratello - tifosissimo romanista - riprende le difficoltà della Curva Sud della Roma nell'esporre la propria coreografia, parlando di "figura di m***a" evitabile.
Pochi secondi di video che, però, sono bastati per attirare su Tavassi una pioggia di critiche per le sue parole, al punto che, a partita finita, l'influencer ha pubblicato un nuovo video nel quale ha chiesto pubblicamente scusa per la sua 'leggerezza'.
Tag24 lo ha raggiunto telefonicamente per chiedergli la sua versione dei fatti e un commento sull'accaduto. Tavassi si cosparge il capo di cenere, ammettendo di aver fatto "una cazzata".
"Mi sono accorto - spiega - che senza malizia e involontariamente avevo offeso chi aveva lavorato alla coreografia, e questo mi dispiace molto, perché sono romanista e non vorrei mai non essere più accettato dalla tifoseria della mia squadra. Sto chiedendo scusa a tutti perché ho sbagliato".
Molte critiche sono state particolarmente aggressive nei suoi confronti. "Non giustifico certi toni", ci dice, "come qualcuno che ti augura di morire o altri che mi hanno detto di non venire più allo stadio, ma sono frasi che la gente dice sul momento. Quando poi gli rispondo - racconta - diventano conversazioni normalissime".
Tavassi ai nostri microfoni dice di comprendere la reazione della gente che "mi chiede perché dovessi dare la possibilità agli altri di prenderci in giro". Il suo video, infatti, è stato subito rilanciato dalle pagine dei tifosi laziali, che ne hanno approfittato per farne motivo di sfottò verso i propri rivali cittadini.
Proprio per il dispiacere provocato alla tifoseria romanista, ribadisce: "Non lo rifarei mai".
Tavassi che percula la sua stessa tifoseria.
— Elle percentuali✨ (@supremanes) November 12, 2023
Fate ride.
Sempre.pic.twitter.com/MSKco8huK6
Più che le critiche o le parole pesanti, a far male sono state le accuse di non avere a cuore il bene della Roma e di essere un cosiddetto 'tifoso occasionale', vero e proprio insulto per chi si professa tifoso senza provare davvero le emozioni di gioia e dolore connesse ai risultati sportivi della propria squadra.
Tavassi, invece, tifoso della Roma lo è eccome e ci tiene a sottolinearlo soprattutto dopo quanto accaduto. "Ho pianto a Roma-Sampdoria quando perdemmo lo scudetto (nel 2010, n.d.r.)" ci racconta. "Così come piansi, stavolta di gioia, al gol di Manolas in Roma-Barcellona (nel 2018, n.d.r.). Lo dico - spiega - per far capire quanto ci tengo a non stare antipatico alla mia tifoseria, perché è come se la mia famiglia non mi volesse più. Non pensavo di scatenare una cosa del genere e ci sto male".
Un tifo sempre vissuto allo stadio - "ci ho passato una vita", a eccezione del periodo in cui partì per fare il militare - in compagnia di suo padre. Fin dal 23 maggio 1991, data rimasta nei cuori di tutti i tifosi giallorossi, perché vide l'addio al calcio della bandiera Bruno Conti.
"Ho i video di quella serata e ho chiesto a mio padre di cercarli", racconta, ancora contento come il bambino che era all'epoca solo a ripensarci. "Fu la mia prima vera partita allo stadio, con l'amichevole Roma contro Brasile. Non me lo dimenticherò mai. Da quel momento in poi - conclude - mio padre mi portò sempre allo stadio".
Uno stadio in cui Edoardo Tavassi dice di voler tornare, confidando nella comprensione della gente. "Spero che la gente possa perdonare una cazzata che ho fatto e sono convinto che lo faranno. Ho sbagliato, perdonatemi", dice rivolgendosi direttamente ai tifosi. Della Roma, come lui.