Walter Mazzarri torna sulla panchina del Napoli dopo dieci anni. Sostituisce, almeno per questa stagione, Rudy Garcia che, fin da subito, non è entrato nelle grazie dei tifosi partenopei. La classifica che non sorride e l'ultimo risultato negativo contro l'Empoli hanno portato il presidente de Laurentiis ad affidarsi al mister toscano. Quale modulo userà per Osimehn e compagni? Come rimetterà insieme i cocci? Tag24.it lo ha chiesto a Nicola Amoruso, l'ex attaccante della serie A che è stato allenato proprio da Mazzarri dal 2004 al 2007 quando giocava nella Reggina.
Ha collezionato più di 400 presenze da professionista e a Reggio Calabria lo ricordano ancora come uno degli eroi della salvezza ottenuta nel 2006\2007. Chi c'era in panchina durante quell'annata indimenticabile? Walter Mazzarri, oggi nuovo allenatore del Napoli. L'ex bomber amaranto Nicola Amoruso ha rilasciato un'intervista esclusiva a TAG24.it parlando anche dell'ex tecnico toscano che esattamente dopo dieci anni ha ritrovato il Napoli sostituendo il francese Rudi Garcia. Mazzarri infatti ha guidato gli azzurri dal 2009 al 2013, collezionando oltre 182 panchine fra Serie A, Coppa Italia, Champions League ed Europa League. Ed è proprio con il Napoli che Mazzarri ha vinto il suo unico trofeo, portando a casa la Coppa Italia nella stagione 2011-2012. Una sfida decisa dalle reti di Cavani e Hamsik, che hanno sconfitto la Juventus allo Stadio Olimpico di Roma.
Il classe '74 si è espresso così sul ritorno di Mazzarri, che dopo la fine dell'esperienza con il Cagliari ha finalmente ritrovato la Serie A: Sono contento per il suo ritorno in panchina ma non sono sorpreso. Credo che si tratti di una grande occasione per lui e penso che darà continuità al gioco del Napoli. Di solito Mazzari predilige il 3-5-2 ma penso che questa squadra possa continuare a giocare anche con il 4-3-3. Tutto ciò per dar continuità al gioco degli azzurri. Dal mio punto di vista sono convinto che il mister possa far bene in questa nuova esperienza alla guida del Napoli. Gli auguro il meglio.
Amoruso si è lasciato andare, con un pizzico di emozione, sul legame personale con Walter Mazzarri. Un tecnico che l'ha seguito per due anni ai tempi della Reggina, squadra con cui Amoruso si è espresso alla grande nella massima serie. Il classe '74 nella stagione 2006-2007 ha messo a segno ben 17 reti in Serie A, contribuendo alla salvezza dei calabresi: Sì mi sono sentito con il mister ed è una persona a cui sono molto legato. Certamente gli anni alla Reggina sono stati molto entusiasmanti e belli. Probabilmente il ricordo più bello è quello del 27 maggio 2007 con quel famoso Reggina-Milan finito 2-0. Con quella partita abbiamo concluso una cavalcata straordinaria e siamo riusciti a mantenere la categoria.
Successivamente, l'ex attaccante ha parlato anche delle difficoltà iniziali per il Napoli che dal suo punto di vista può ancora ambire a grandi traguardi: Il Napoli ha perso terreno rispetto alle altre ma deve ritrovare quello spirito di rivalsa. Non dimentichiamoci che parliamo della squadra campione d’Italia, ricca di giocatori di qualità. Penso che gli ultimi mesi siano stati molto difficili per il Napoli, si è persa un po’ la mentalità giusta. Tuttavia gli azzurri dovranno continuare a far bene, siamo ancora all’inizio del campionato ed è tutto possibile. Si tratta solo di una questione mentale.
Per Amoruso l'Inter ha sicuramente la miglior rosa del campionato e sta portando avanti una lotta importante per lo Scudetto contro la Juventus. Una situazione da cui però al momento non sono proprio tutti esclusi, compreso il Napoli: L’Inter è una corazzata, dal mio punto di vista ha qualcosa in più rispetto alle altre squadre. Sarà una bella lotta con la Juventus, che certamente vorrà puntare alla vittoria dello Scudetto. Soprattutto visto che per questa stagione non ha impegni europei. Il Napoli comunque si trova a -8 dai bianconeri e a -10 dai nerazzurri. Ma ripeto, siamo ancora all’inizio della stagione ed è presto per dare dei giudizi.
Infine, da buon ex attaccante, Amoruso ha risposto anche ad una domanda sulla mancanza degli centravanti in Italia. Un dato davvero molto allarmante, che deve far riflettere considerando anche tutti gli altri ruoli: Purtroppo è vero, in Italia mancano degli attaccanti che ai miei tempi erano certamente più numerosi. Credo però che si tratti di un problema riguardante anche gli altri reparti. Bisogna lavorare molto di più con i giovani e credere in loro.