Il dossier firmato da Oxfam mette in luce dati che non dimostrano passi avanti incoraggianti nella lotta al cambiamento climatico e all'inquinamento, elementi che vanno di pari passo. I dati raccolti hanno evidenziato come, nel 2019, l'1% di popolazione più ricca al mondo abbia inquinato tanto quanto 5 miliardi di persone.
L'allarme si ripete ora che mancano solo una manciata di giorni dalla Cop28 sul clima di Dubai. Dal 30 novembre al 12 dicembre sono in programma una serie di conferenze che riuniscono tutti i principali leader politici al mondo per prendere decisioni unanimi riguardo all'impatto ambientale delle loro (e nostre) azioni.
Il dossier Oxfam appena citato denuncia che, in caso di una mancata inversione di tendenza, l'1% della popolazione può essere considerato direttamente responsabile per l'1,3 milioni di vittime ipotizzate a causa degli effetti del riscaldamento globale.
Secondo lo stesso studio Oxfam, una via potrebbe essere la tassazione sui grandi patrimoni, la quale permetterebbe di raccogliere fino a 1400 miliardi di dollari annuali, tutti interamente investibili nel settore. Le stime parlano di un bisogno economico vicino ai 600 miliardi per quanto riguarda l'Africa, in particolare nel decennio 2020-2030. Non si tratta di una soluzione, è evidente, ma potrebbe essere un modo per contrastarne le conseguenze in attesa di agire sulle cause.
Oltre a temperature più alte, il riferimento va anche a fenomeni atmosferici improvvisi. Per avere un esempio tangibile non occorre andare molto lontano, è sufficiente rimanere entro i confini italiani. Si tratta delle alluvioni recenti in Emilia Romagna e in Toscana o ancora della tromba d'aria a Milano, tre esempi presi dagli ultimi mesi.