Prima calciatore, poi allenatore: Walter Novellino ha dedicato praticamente una vita intera al calcio. Partito giovanissimo da Montemarano, un piccolo comune in provincia di Avellino, si è fatto largo nel calcio dei grandi, raggiungendo il punto più alto della sua carriera tra le file del Milan. Con i rossoneri ha vinto lo scudetto della stella, nella stagione 1978-1979. Poi, negli anni Novanta, dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, ha iniziato la sua seconda vita, quella da allenatore. Per commentare Ucraina-Italia di questa sera, e il percorso in Nazionale di Spalletti, Novellino è intervenuto in esclusiva a Tag24.
La vittoria di venerdì scorso contro la Macedonia del Nord non è stato altro che il primo passo, concreto, verso la qualificazione a Euro 2024. Ora però l’Italia è chiamata a fare il salto definitivo, quello che la coinvolgerebbe in maniera ufficiale nei prossimi Europei, senza il timore che da un momento all’altro possa crollare tutto, ancora una volta, Questa sera, contro l’Ucraina, sul campo neutro di Leverkusen, gli azzurri possono addirittura permettersi di pareggiare, ma servirà concentrazione massima e grande carica per non mollare neanche di un centimetro. Spalletti è fiducioso, vede nei suoi ragazzi una luce diversa e il cambiamento è già palese a tutti. Per raggiungere i suoi standard servirà ancora tempo, ma le risposte sul campo stanno arrivando ed è dalle cose positive che si dovrà ripartire stasera. Per commentare Ucraina-Italia, Novellino, ex calciatore e allenatore, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Partiamo da quanto visto nella gara di venerdì scorso, si vede già la mano di Spalletti?
Direi che questa Nazionale finalmente sta facendo un gran bene. L’entusiasmo di Spalletti è contagioso e si vede. Ci vorrà un po' di tempo per rimettere tutte le cose a posto, ma si respira un’aria completamente diversa. Questa sera dovrebbe dare spazio a Scamacca in attacco e ne sarei felice perché è un centravanti che apprezzo molto. In ogni caso con lui o con Raspadori l’Italia ha dimostrato avere molta qualità. Sono giocatori importanti, ma quello che è ancora più importante, a mio avviso, è la fase difensiva. Ho letto alcune dichiarazioni di Luciano in cui chiede un po' di tempo, ma sistemerà le cose, ne sono sicuro.
Anche perché grazie alla bella vittoria di venerdì sera contro la Macedonia, adesso l’Italia ha due risultati utili su tre…
Si questo è vero, ma sono sicuro che gli azzurri scenderanno in campo per fare la partita. Non dobbiamo pensare che sarà facile, perché sono convinto che l’Ucraina non lascerà nulla al caso. Però è inutile nasconderci, l’Italia è più forte. Prendiamo ogni singolo e mettiamolo a paragone, siamo superiori. Tatticamente Spalletti sta lavorando tanto, per risistemare tutto. Sento tanto entusiasmo anche da parte dei nostri avversari, la cosa fondamentare però sarà scendere in campo per vincere.
Quanto sono importanti per Spalletti gli esterni d’attacco?
Fondamentali, lo abbiamo visto anche venerdì sera. Federico Chiesa ha recuperato alla grande, sta ritrovando fiducia e si è visto. Uno così può fare sempre la differenza. Mi piace molto anche Politano, soprattutto nell’uno contro uno. Poi ci sarà da valutare la situazione Berardi. Questi sono tutti giocatori che sanno saltare l’uomo e che creano superiorità numerica e questo è determinante per il gioco che vuole fare Spalletti.
Se dovesse esserci un altro rigore, stavolta chi lo batte?
Per favore no, non Jorginho! Penso che se dovesse ricapitare sul dischetto andrebbe un altro. Non discuto il giocatore, è molto forte. L’ex Napoli gira sul corto, fa giocare la squadra, non intendo criticarlo, però i rigori no, basta. L’Italia è già stata penalizzata fin troppo, questo è il mio parere.
Per questi impegni Spalletti ha deciso di non convocare Ciro Immobile, a cui però ha dato la fascia di capitano. È d’accordo con questa scelta?
Mi dispiace sinceramente, ma la cosa più importante è che i due si siano parlati. Immobile ha dato molto alla Nazionale e sono convinto che se tornerà il giocatore che tutti conosciamo, Spalletti non vedrà l’ora di convocarlo. La cosa più bella però è stata la chiarezza, il fatto che comunque il CT lo abbia coinvolto. Per un allenatore è importantissimo avere il gruppo ben saldo in mano. Guardate ad esempio Garcia con il Napoli, non lo ha fatto e i risultati si vedono. Sono sicuro che adesso Mazzarri lo farà sicuramente perché devono sentirsi tutti coinvolti e parte del progetto.