Ex difensore, oggi allenatore, Sebastiano Siviglia ha vestito la maglia della Lazio per 6 stagioni, esattamente dal 2004 al 2010, conquistando 1 Coppa Italia e 1 Supercoppa Italiana e collezionando 183 presenze tra campionato e Coppe condite da 10 reti. L’esordio in Serie A era arrivato grazie al Verona, esperienza importante che gli ha cambiato la vita. In carriera ha marcato attaccanti del calibro di Gabriel Omar Batistuta, e non solo. È uno dei pochi calciatori ad aver vestito sia la maglia della Roma, che quella della Lazio. Lavoro, dedizione e sacrificio non gli sono mai mancati. Per commentare il ritorno della Serie A, che si riaprirà con Salernitana-Lazio, Siviglia è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Una sosta che può essere servita per ricaricare le batterie, ma ora è tempo di tornare in campo. la tredicesima giornata di campionato si aprirà domani, alle ore 15.00, con la sfida tra Salernitana e Lazio. Due formazioni con ambizioni ben diverse, da una parte la salvezza, dall’altra la qualificazione in Champions League, ma entrambe alla ricerca di punti e continuità. Sarri è costretto ad inseguire e ha già perso troppo terreno per strada; Inzaghi deve tirarsi fuori dalle sabbie mobili e centrare la prima vittoria stagionale. Non sarà facile per nessuno, ma i biancocelesti arriveranno all’Arechi per vincere. Per commentare il ritorno della Serie A e il match Salernitana-Lazio, Siviglia, ex difensore che ha vestito la maglia biancoceleste per 6 stagioni, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Si torna in campo dopo la sosta, e la pausa rappresenta sempre un’incognita. Pensi che alla Lazio possa aver fatto bene?
Sì, senza alcun dubbio. Specialmente le squadre che giocano in Coppa arrivano sempre con il serbatoio delle energie in riserva. Non è facile affrontare tutte quelle partite in così pochi giorni quindi ben venga la sosta. Avranno ricaricato le batterie e lavorato soprattutto su aspetti che sia Sarri, che Inzaghi, vogliono migliorare della propria squadra.
Domani contro la Salernitana che partita ti aspetti e quali sono le insidie?
Vedo una sfida aperta, nel senso che sia da una parte che dall’altra c’è la volontà di portare a casa il bottino pieno. La Salernitana si deve tirare fuori dai bassi fondi per poter puntare alla salvezza diretta e vivere un campionato un pochino più tranquillo rispetto a quanto fatto fino ad ora. In casa Lazio invece, l’asticella del secondo posto, raggiunto lo scorso anno, ha alzato tanto le aspettative di tutti. Ora deve cercare di riaccendere il desiderio di essere protagonisti e tornare nelle zone alte della classifica. I biancocelesti ce l’hanno nelle corde e devono tornare tra le squadra che possono accedere alla Champions League.
Questo tour de force, da domani fino a Natale, può essere quello decisivo per tornare in corsa Champions o comunque è ancora troppo presto?
No, nel modo più assoluto è troppo presto. Queste sono partite e punti importanti, ma fanno parte di un percorso che è ancora lungo. Non le considero in nessun modo gare decisive, ma semplicemente partite che ti possono portare punti che potrebbero fare la differenza nel computo finale. Entrambe le squadre devono assolutamente fare punti, chi per un obiettivo e chi per un altro. Devono trovare continuità per raggiungere le posizioni che desiderano.
Immobile tornerà protagonista?
Ciro è un grandissimo attaccante. È chiaro che ora bisogna allargare la lente e guardare non soltanto alle prestazioni di Immobile, ma all’insieme di tutta la squadra. In questa prima parte di stagione i biancocelesti hanno vissuto un periodo di difficoltà e ora si stanno riprendendo. Ciro è un bomber importante, ma è il gioco di tutta la squadra che fa la differenza. Sono sicuro che torneranno presto tutti a fare quello che sanno, per arrivare a livelli più alti, dove meritano.
All’appello ad esempio mancano anche i gol di Zaccagni infatti, ma le critiche sono arrivate solo a Immobile…
Certo, questo avviene perché Ciro ha il peso del leader. Quando le cose vanno per il verso giusto si fa sempre l’errore di guardare e ricordare solo al protagonista. Allo stesso modo quando vengono a mancare certe cose, si punta il dito solo su chi ha sempre ricoperto un ruolo più importante. Se andiamo a vedere però, è mancata anche la difesa in questa stagione. Hanno subito molti gol in più rispetto all’anno passato. Insomma è un insieme di cose a cui ci si deve ricollegare. Resta il fatto che la Lazio non è certo una squadra da metà classifica e quindi ci aspettiamo qualcosa in più. Lo stesso però vale anche per la Salernitana, che di sicuro può fare meglio di quanto visto finora.
La Lazio domani partirà comunque con i favori del pronostico, a chi o a cosa dovrà stare più attenta?
Deve fare attenzione alla fame della Salernitana. Non c’è una figura ben precisa da temere, ma non bisogna mai entrare in campo con la leggerezza e l’idea di pensare che davanti hai l’ultima in classifica e quindi è facile. Non è così, la Salernitana è una squadra viva e può far male a chiunque. Bisogna andare all’Arechi pensando di avere contro un avversario importante per indirizzare da subito la partita nella via giusta.