Mario Draghi era la star più attesa nella chiesa di Sant'Ignazio di Loyola a Roma, dove era l'ospite d'onore della presentazione dell'ultimo libro di Aldo Cazzullo, "Quando eravamo padroni del mondo", dedicato agli imperatori romani. Il professore ed ex premier, che imperatore non lo è stato o forse per alcuni sì, oltre ad offrire interessanti spunti di parallelismo tra l’epoca presa in esame nel libro e quella che stiamo attraversando ora, ha parlato a tuttotondo. Serio e risoluto come sempre, almeno fino a quando il giornalista e autore del libro, gli ha chiesto qualcosa sul suo rapporto con la città di Roma, allora si è finalmente sciolto, parlando in particolare del suo amore per la squadra giallorossa.
Mario Draghi non si nasconde spiegando che la Roma degli anni ‘80 lo ha fatto innamorare:
L’ex governatore della Bce è famoso per non concedersi alla stampa, né tantomeno per sfoggiare delle risate in pubblico, ma mentre sta lasciando la chiesa da un’uscita secondaria, non riesce proprio a trattenersi: Da tifoso romanista rinnoverebbe il contratto di José Mourinho?, rallenta il passo della camminata veloce con cui stava procedendo verso la sua macchina e scoppia in una fragorosa, divertente e significativa risata di gusto. Anche i banchieri davanti alla propria squadra del cuore hanno la capacità di emozionarsi e, appunto, di sciogliersi. Chissà se quel sorriso è l’ennesima prova di stima del popolo giallorosso per José Mourinho. Probabilmente sì, anche perché a ridere non è stato proprio uno qualunque. Anzi.
Mario Draghi non ha mai nascosto la sua grande passione romanista, tutti infatti ricordano il siparietto con il laziale Lollobrigida in occasione di un colloquio a cui anche Giorgia Meloni ribatté: Lo lasci stare lui è di Tivoli. Il professore non si è mai tirato indietro nel commentare vittorie e sconfitte della sua squadra, in particolare ha svelato in un’intervista a El Pais il suo calciatore preferito:
Anche Francesco Totti non ha mai nascosto la passione per José Mourinho, che stasera incassa forse il sorriso più di gusto, più sincero e forse il più vero della carriera del banchiere più famoso d’Italia.