Assolti perché il fatto non sussiste Bruno Di Tora e Fabio Saccottelli, gli avieri dell'Aeronautica militare che erano accusati di omicidio colposo e disastro aviatorio colposo per lo scontro tra due Tornado che il 19 agosto di nove anni fa provocò quattro morti. È quanto stabilisce la sentenza pronunciata oggi, 1 dicembre, dal giudice del Tribunale di Ascoli Piceno, Matteo Di Battista.
In quel giorno del 2014, proprio nei cieli della città marchigiana, i due aerei partiti dalla base militare di Ghedi (Brescia) stavano effettuando un'esercitazione in vista di un'altra più importante perché in ambito Nato. Ai due avieri spettava la pianificazione e l'assistenza nelle operazioni, che portarono però allo schianto di Freccia 11 e Freccia 21 e dunque alla morte di quattro piloti, i capitani Alessandro Dotto, Paolo Piero Franzese, Giuseppe Palminteri e Mariangela Valentini. Lo scontro avvenne dopo le 14, sopra il comune di Venarotta.
Il casertano Di Tora, 47 anni, era comandante del 154° Gruppo e responsabile della pianificazione. Al piemontese di Verbania Saccottelli, 43, era invece demandata l'area target della missione. Dopo l'incidente, le accuse per i due nacquero da presunta negligenza in fase di organizzazione.
Per Di Tora, il pubblico ministero aveva chiesto l'assoluzione; 12 mesi, pena sospesa, era stata invece la richiesta per Saccottelli. Risarcimento danni per le famiglie Dotto e Palminteri, che hanno ritirato la costituzione di parte civile.
L'episodio resta nella centenaria storia dell'Aeronautica militare una ferita ancora aperta. A questo link il racconto delle celebrazioni dello scorso marzo a Roma.