Giornalista, conduttore televisivo e tifosi juventino nell’anima. Basta forse questa brevissima descrizione per presentare Massimo Giletti. Volto noto del piccolo schermo, nella sua carriera ha lavorato con le reti maggiori in assoluto e ha svolto anche il ruolo di conduttore radiofonico e autore tv. Il suo cuore è da sempre bianconero e per commentare il big match della quindicesima giornata di campionato, Juventus-Napoli, Giletti è intervenuto in esclusiva a Tag24.
È iniziato il countdown, al fischio di inizio di Juventus-Napoli mancano poco più di 24 ore. Allegri e Mazzarri si troveranno uno di fronte all'altro per un big match dalle mille sfaccettature. Dopo la sconfitta con l'Inter e un inizio di stagione complicato, chi ha più da perdere in questo momento forse sono proprio gli azzurri. Dall'altro lato però la Vecchia Signora, in casa, non intende lasciare nulla al caso. Se la giocheranno sul campo, in una partita quasi di scacchi. Il Napoli sembra aver ritrovato vecchie trame di gioco, ma la qualità principale dei bianconeri è quella di non lasciare spazio agli avversari. Per commentare Juventus-Napoli, Giletti, giornalista, conduttore e noto tifoso juventino, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Vigilia di Juventus-Napoli, da una parte una squadra che gioca male ma vince e dall'altra una formazione che appare ritrovata. Che partita ti aspetti domani?
"La Juventus gioca come può giocare in base ai giocatori che ha. Se paragoniamo questa squadra a quelle più forti del campionato ci rendiamo conto che ha un livello tecnico assolutamente più basso e Allegri fa quello che può con quelli che ha. Il Napoli invece ha tenuto testa all'Inter, l'ho vista molto bene per almeno 60 minuti. Sono al 2 a 0 ha tenuto botta e ha avuto occasione importanti. Poi sappiamo che nel calcio ci sono gli episodi che condizionano il match. Basta che un arbitro non veda un contatto o un potenziale calcio di rigore e tutto cambia. Resta il fatto che non vedo per niente male questo Napoli, anche se ha perso molti punti all'inizio per il rapporto con Garcia".
Una delle doti principali della Juventus però è quella di non far giocare l'avversario. Sei d'accordo?
"Beh anche quella è una qualità, che forse solo i bianconeri hanno. Anche l'Inter ha fatto molta fatica e non ha affondato il colpo, probabilmente temendo la rapidità del contropiede dei bianconeri. Nel calcio tutti possiamo parlare, ma contano i fatti. La Juventus è sicuramente più squadra rispetto allo scorso anno, forse perché non ci sono più tutti quei problemi psicologici che hanno condizionato la passata stagione. È più consapevole anche per la posizione in cui è arrivata adesso. Vedremo in primavera però cosa capita a questo campionato. Lo scudetto non si decide a dicembre".
Cosa o chi ti preoccupa di più del Napoli?
"Il Napoli ha giocatori che possono fare il numero in qualsiasi momento. Su tutti dico Osimhen e Kvara ma anche Politano è in gran forma. Il problema principale lo hanno dietro, dove sono più vulnerabili dopo aver perso Kim. Hanno preso qualcosa come 10 gol in più rispetto alla scorsa stagione anche se ogni partita fa storia a sé".
Per il Napoli è un match da dentro fuori, soprattutto se consideriamo la lotta scudetto?
"Se il Napoli perde va sicuramente in grande difficoltà. Per paradosso per loro è più decisiva, mentre la Juventus per quelli che sono gli obiettivi di Allegri, a mio avviso ha due risultati utili. Mazzarri ne ha uno solo che a vincere questo fa la differenza".
Parliamo però anche dell'attacco della Juventus. Vlahovic e Chiesa stanno facendo la stagione che ti aspettavi o pretendi qualcosa di più?
"Sono sempre punti interrogativi. Sono giocatori che dovrebbero trascinare la Juventus e fare la differenza, ma troppo spesso sono soli. In alcuni momenti questa squadra avvolge l'avversario, ma succede in pochissimi minuti. Ho trovato fantastici i primi di 25 minuti dei bianconeri contro l'Inter sono stati dominanti e aggressivi. Giocare oggi in attacco con questa squadra non è semplice, è una squadra molto coperta e attenta a non subire e per le punte è difficile. Anche un rigore sbagliato, che è un fattore molto più psicologico che tecnico, ci fa capire come la maglia della Juventus pesi molto a Vlahovic. Thuram ad esempio gioca nell'Inter con una naturalezza e una spensieratezza impressionante e questa è una questione di mentalità e di testa. È sempre la testa che fa la differenza".