Alex Del Piero bambino? Le cose non accadono mai per caso ed evidentemente doveva emergere in quegli anni il campione veneto della Juventus. Anche perché adesso, per come si sta evolvendo il calcio moderno, probabilmente il fuoriclasse che ha vinto il Mondiale nel 2006 in Germania non sarebbe stato notato dai grandi club. Lo ha affermato un esperto del settore, il procuratore di calcio Giovanni Cremonese che, con la sua Agone, è sempre impegnato in operazioni di scounting di nuovi talenti. Lo ha fatto all'interno del morning show condotto da Bussoletti e Arianna Caramanti tutti i giorni dalle 6 alle 9. Un intervento che è stato anche mandato in tv sul canale 122 del digitale terrestre. Ecco i passaggi più importanti dell’intervista.
In queste settimane sta girando in Rete il rapporto ufficiale che lo scout di allora mandò alla Juventus per convincere lo staff della Vecchia Signora a prendere quello che sarebbe diventato uno dei suoi migliori numeri dieci. Fa riflettere. Le primissime righe sottolineano il fatto che fisicamente il ragazzo non fosse troppo strutturato. Ecco... molti club di calcio, oggi, si sarebbero fermati là senza leggere le tante qualità che invece già emergevano in quelle righe e che ora lo portano forse a diventare vicepresidente della Juventus. In uno sport dove la differenza la dovrebbero fare la tecnica e la fantasia si punta tanto sul fisico. Dice molto della situazione attuale e di quella del prossimo futuro del calcio italiano."
Non voglio vantarmi con nessuno ma, per come lavoriamo noi in Agone, Alex Del Piero lo avremmo notato anche se fisicamente tardivo, cioè in ritardo con lo sviluppo. Alla fine di questo famoso resoconto, infatti, si parla di eccellente bagaglio tecnico e tattico e si sottolinea come il giocatore abbia messo i compagni in condizione di fare gol. Per noi queste sono le caratteristiche che davvero contano nella selezione di una giovane promessa del calcio.
Anche se completamente diversa dalla storia di Alex Del Piero bambino, io ho vissuto in prima persona la crescita di Domenico Francia, un classe 2009, che ho notato già nei primi calci, quando si gioca ancora a cinque. Rispetto ai coetanei, aveva una struttura fisica massiccia che in pochi vedevano idonea ad una carriera da professionista. Noi invece ci abbiamo creduto ed ora ha avuto uno sviluppo importante al punto da essere stato convocato per uno stage dalla Nazionale. Siamo davvero orgogliosi di questo risultato.
Riccardo Cucchi alla giungla di Radio Cusano Campus puntava il dito sulle scuole calcio? Io credo che, spesso in modo involontario, creino nei giovanissimi un'ansia sul risultato che toglie di mezzo la gioia di giocare che, invece, è importante quando si è bambini. Anche i genitori a bordo campo non aiutano. Frequentando tanti campi d'Italia, Europa e Africa sento certi insulti ai piccoli che non dovrebbero esistere.
Ecco cosa scrisse lo scout Venturi sul giovane campione di calcio:
Ecco qua il podcast dell’intera intervista di Giovanni Cremonese:
https://www.radiocusanocampus.it/it/giovanni-cremonese-procuratore-di-calcio