Emergency chiude una delle sue cliniche in Sudan per l'intensificarsi della guerra civile. Il personale del centro per le cure cardiache, inaugurato ad agosto a Wad Madani, è stato evacuato e messo in sicurezza nella capitale Khartoum. In una nota, l'organizzazione umanitaria chiede "Alle parti in conflitto di rispettare l'incolumità della popolazione e delle strutture sanitarie".
La guerra civile sta mettendo a dura prova il Sudan. Gli scontri tra le truppe fedeli al capo di stato maggiore del Paese, il generale Abdel Fattah al-Burhan, e la milizia paramilitare guidata da Mohammed Hamdan Dagalo, non accennano a interrompersi e il conflitto sta provocando un grande esodo di rifugiati. In queste condizioni di estremo pericolo, Emergency ha chiuso il suo presidio di Wad Madani, "A causa dell'intensificarsi dei combattimenti nell'area" come si lege in una nota dell'organizzazione medica. Il presidio chiuso si trova a 136 chilometri a sud-est di Khartum ed è stato inaugurato ad agosto per garantire l'assistenza ai pazienti in cura presso il Centro Salam di cardiochirurgia. In tutto sono 10 gli operatori, tra chirurghi e farmacisti, tutti sudanesi, evacuati e trasferiti nella capitale. Lasciato sprovvisto di ogni controllo anche il magazzino della zona, dove si trovano i rifornimenti indispensabili alle attività del principale centro cardiologico del Paese.