Prodotto del settore giovanile del Crevalcore prima e del Bologna poi, con la maglia dei felsinei addosso, Gianluca Luppi ha vissuto anni importantissimi della sua carriera. Un club a cui è rimasto legato e con cui ha scritto una lunga pagina di storia. Difensore di ruolo, terzino o centraler all'evenienza, ha conosciuto i tempi più bui della società rossoblù, quando militava in Serie C, ma ha anche gioito per la riconquista della Serie A con mister Maifredi in panchina. Un allenatore che lo ha apprezzato e valorizzato, tanto da portarlo con sè anche nella sua esperienza alla Juventus. Per commentare il momento straordinario della squadra di Motta e il prossimo impegno in Coppa Italia, Inter-Bologna, Luppi è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Dopo aver battuto anche la Roma, nell'ultima giornata du campionato, il Bologna ora si gode il quarto posto in solitaria. Una sorpresa nelle prime gare di Serie A che si è trasformata ormai in una certezza, con il passare del tempo. Ora il raggiungimento di un posto in Europa, quando siamo quasi arrivati al giro di boa, non sembra più un'utopia. Frutto di un gran lavoro di squadra, fatto negli ultimi anni. Porsi limiti, in questo momento, non è contemplato e adesso nel mirino dei felsinei c'è un altro obiettivo. Domani la squadra di Thiago Motta sarà infatti impegnata nella Coppa Nazionale contro l'Inter di Simone Inzaghi. Per parlare di Coppa Italia e di Inter-Bologna, Luppi, che in carriera ha vestito la maglia rossoblù per sei stagioni, oltre agli anni nelle giovanili, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Stagione straordinaria del Bologna, che vince contro la Roma e conquista il quarto posto in classifica. Può davvero essere l'anno buono per tornare in Europa?
"Direi proprio di sì, perché al di là della posizione in classifica il Bologna sta giocando un gran calcio. Il lavoro di Thiago Motta sta dando i suoi frutti e questo non può che farmi felice. È una sorpresa, perché probabilmente nessuno si aspettava un campionato del genere e che questa squadra potesse trovarsi dopo 16 giornate al quarto posto. Questa però deve essere la motivazione in più per continuare su questa strada, perché mancano tre giornate alla fine del girone d'andata. Il Bologna ha grande qualità e lo sta dimostrando partita dopo partita".
È la sorpresa del campionato, ma è anche frutto di un grande lavoro. Qual è la forza principale e di questa società di questa squadra?
"La carta vincente è il mix tra presidente, dirigenti, allenatore e squadra. Inoltre aggiungerei la grande pazienza di Saputo, che ha aggiunto un tassello alla volta fino ad arrivare a questo momento. Poi c'è Sartori, di cui tutti conosciamo il valore. Penso sia uno dei dirigenti più preparati in assoluto in Italia ed è stato in grado, anche questa estate, di portare giocatori e giovani talenti che in pochi conoscevano e che adesso sul campo stanno dimostrando di meritare questa posizione".
Su cosa deve lavorare maggiormente Thiago Motta, cosa potrebbe fermare questa squadra?
"Il mister deve lavorare sull'aspetto mentale, perché è importantissimo non mollare. Gli altri anni quando il Bologna raggiungeva la salvezza, si tendeva sempre a farlo. Ora però si trovano lì su, e si deve gestire la stagione in maniera differente. L'asticella si è alzata e gli obiettivi ora sono diversi. Che sia Champions o Europa League al momento mi sembra inutile fare previsioni, ma l'importante è che questa squadra possa tornare ad essere una realtà importante. Questa piazza merita di essere tra le sei o sette squadre che lottano ogni anno per tornare in Europa".
Tra gli obiettivi c'è anche la Coppa Italia, ma il passaggio del turno dipende dal match di domani contro l'Inter, capolista in Serie A. Gara proibitiva?
"Credo sinceramente che l'Inter quest'anno abbia un obiettivo chiaro, che è la seconda stella e il raggiungimento del ventesimo scudetto. Si concentreranno sul campionato e in Coppa Italia giocheranno calciatori che finora hanno trovato meno spazio, ma che comunque devono mettersi in mostra. Anche questo è un obiettivo, ma non mi aspetto di certo la squadra titolare".
Ti aspetti un po' di turnover anche da parte del Bologna o metteresti la squadra titolare, considerando la Coppa un obiettivo stagionale?
"Non so sinceramente quale sarà la strategia di Thiago Motta, ma sicuramente qualcosa cambierà anche il Bologna. Anche per i felsinei il campionato è l'obiettivo numero uno, visto l'andamento straordinario, ma la Coppa Italia va comunque onorata. Credo sia anche giusto dare spazio a chi finora ne ha trovato meno e per consentire a tutti di mettersi in mostra".
Thiago Motta è un allenatore da top club?
"Il Bologna è un top club. È chiaro che se parliamo di Real Madrid, Manchester City o Barcellona è un discorso diverso e ci sono tante squadre importanti anche in Italia. Credo però che questa sia la sua giusta dimensione".
Con il Bologna hai vissuto tante stagioni e anni importanti. Qual è il ricordo più bello che hai con questa maglia?
"L'esordio al Bologna con Nello Santin come allenatore non lo dimenticherò mai. Ero un ragazzino di 18 anni. E poi c'è stato anche il campionato vinto in Serie B con Maifredi nel 1987-88. È un club a cui sono rimasto molto legato".