Un campionato tra conferme e sorprese, da un Bologna che stupisce nel segno di Thiago Motta, ad un Inter schiacciasassi, per Franco Colomba c'è di tutto in Serie A. L'ex tecnico rossoblù non è stupito di ciò che sta succedendo in casa felsinea, dove si sta portando avanti un progetto di crescita importante, mentre in altri lidi si fatica tra infortuni e mancanza di continuità.
E' il caso di Roma e Lazio, che non riescono a portare avanti un filotto di risultati utili per potersi trovare a piani più alti in classifica. Intervenuto all'interno di "A Tutto Sport" su CusanoNews7, Colomba ha parlato a 360 gradi su quella che è la situazione attuale in Serie A, parlando anche delle coppe europee.
Il Bologna sta stupendo tutti a suon di risultati, li stessi che sta ottenendo l'Inter con una prova di forza importante, mentre la bagarre europea dimostra cose positive e meno per Franco Colomba, che parlando proprio del suo passato bolognese non può non sottolineare la crescita a piccoli passi fatta dal club rossoblù.
D: Mister, c'è un progetto ben definito in casa Bologna. Può diventare un modello stile Atalanta?
R: Molto, si vede la mano di Sartori (direttore sportivo del Bologna) che ha iniziato un percorso mettendo basi partendo dalla scorsa stagione, per poi riconfermarsi quest’anno. Ha fatto un ottimo lavoro come a Bergamo. Bologna come Atalanta? E' un parallelo che ci può stare.
D: Il Bologna in Champions porterebbe Thiago Motta a rimanere ancora con i rossoblù?
R: E’ un ottimo allenatore, a Bologna sta facendo bene e per lui arriveranno proposte. Se il Bologna dovesse andare in Champions sarebbe una buona occasione per lui, ancora è tutto da vedersi, ma fino ad ora non ho visto un Bologna in grande sofferenza, anche nei momenti difficili in certe partite ha fatto bene. Mi viene in mente la partita contro l’Inter dove non si sono disuniti e hanno recuperato il risultato. E’ una squadra compatta con ottime individualità, e questo mi fa pensare che si possa continuare sulla stessa falsa riga.
D: E' pronto per una big?
R: Si, perché ha la personalità giusta per allenare ad altissimi livelli. Ha giocato in Europa e in Nazionale. Ha le giuste capacità tecnico tattiche e morali che possono permettergli di fare bene
Franco Colomba si è poi soffermato sulla lotta scudetto tra Inter e Juventus, dove vede la squadra nerazzurra più attrezzata.
D: Passiamo alla lotta scudetto. L’Inter può perdere lo scudetto da sola?
R: I punti di vantaggio dalla Juventus non sono tanti, basta una sconfitta dell’Inter che i bianconeri possono rifarsi sotto. Di sicuro è la squadra più completa e compatta, ha un centrocampo strepitoso così come l’attacco, dietro soffrono poco. Sa quando deve pressare o chiudersi. Per ora è la squadra che può arrivare fino in fondo al comando, anche se il calcio è strano e regala sorprese. Ricordiamoci che proprio a Bologna perse lo scudetto; quindi, sembrava fosse già scritto e non è stato così.
D: Allegri si aggrappa troppo al corto muso?
R: È vero, la Juve fa un po' fatica. In confronto all’Inter è un po' indietro, gli attaccanti fanno fatica rispetto a quelli nerazzurri che hanno un’identità tecnico tattica, la Juventus è indietro proprio da questo punto di vista. La Juventus ha giocatori di qualità, ma non come l’Inter.
Dal Bologna di Thiago Motta al campionato, Colomba ha poi continuato spaziando sulle altre protagoniste, dalle conferme alle delusioni.
D: Parlando di Milan invece come giudica il percorso di Pioli fino ad ora?
R: Molto è dipeso dai tanti infortuni, un problema. Vengono a mancare certezze, non è semplice assemblare un gruppo nuovo sempre al top. Il Milan ha fatto delle scelte privandosi di giocatori importanti come Kessie, ha perso Bennacer, il centrocampo è fondamentale, se hai giocatori di personalità riesci ad uscire dal problema altrimenti a volte ci caschi dentro e la difesa soffre come si è visto con il Borussia. Però Pioli si è trovato in acque ben peggiori ed è riuscito a vincere lo scudetto, giocandosi l’anno scorso la Champions, se mancano giocatori diventa difficile, ma questo vale per tutti.
D: Roma e Lazio le grandi delusioni?
R: Come punteggi si, ma d’altronde per reggere il ritmo coppa-campionato bisogna avere rose importanti. La Roma ha patito tanto gli infortuni, ma nella continuità ci sono stati problemi. Si possono vincere partite in coppa ma poi in campionato si soffre perché non hai i ricambi giusti. Roma e Lazio hanno problemi da questo punto di vista, i biancocelesti vincono tre partite di fila e poi si ripiomba nelle difficoltà. Così è difficile.
D: Discorso mentale?
R: Quello, e anche fisico. Noi non abbiamo rose importanti in generale, eccetto l’Inter, da poter reggere il doppio confronto, mantenere un livello di rendimento importante. Le partite poi si giocano ma fai tanta fatica in più.
Infine Franco Colomba ha detto la sua sul sorteggio europeo capitato alle italiane, soffermandosi anche sul possibile rinnovo di contratto di Mourinho.
D: Cosa ne pensa del sorteggio Champions per le italiane?
R: Quando si arriva agli ottavi son tutte partite difficili. Bisogna affrontarle, superare se stessi, ma chi non ha una rosa tale da poter affrontare il doppio impegno, inevitabilmente soffrirà in campionato, oppure se i match dell’andata decideranno i destini delle italiane si potrà pensare di più alla Serie A. Sono ragionamenti che non andrebbero fatti ma che invece si fanno, io penso che le coppe abbiano la precedenza.
D: Si può fare l’en plein?
R: La vedo molto dura. Il calcio poi è imprevedibile, sognare non costa nulla.
D: In Europa League invece Roma e Milan possono passare il turno e puntare ad arrivare fino in fondo alla finale di Dublino?
R: Può essere, perché Mourinho ci tiene molto, Pioli avendo fallito il primo turno di Champions anche, questa dell’Europa League è una strada percorribile. La Roma già l’ha fatto, il Milan ha fatto esperienza l’anno scorso in Champions, importante sarà recupera i giocatori di qualità, perché reggere l’urto delgi attacchi avversari non è semplice.
D: Mourinho che tiene anche al rinnovo. Dovrebbe essere questa la mossa per far crescere la Roma?
R: Mourinho è delineato come allenatore, sa gestire le difficoltà e i migliori giocatori di cui però ha bisogno. Se questi mancano all’appello, specie nelle coppe si fa fatica e si va poco avanti, così come si fa fatica anche in campionato. Mou è un grandissimo allenatore delle menti dei giocatori, facendoli rendere al meglio, poi se gli si chiedono particolari innovazioni tecnico tattiche forse non le porta, ma quando hai i giocatori e li metti al posto giusto non servono innovazioni, serve saperli sfruttare in base alle loro capacità, e in questo è veramente bravo. Non è un allenatore che dirige soldatini, ma gestisce soldati e li fa diventare e sentire forti, e se lo sono già meglio ancora.