Dopo la mancata proroga del Decresto Crescita, il presidente della Lazio Claudio Lotito è un fiume in piena. Il numero della società biancoceleste è tornato a rincarare la dose sulle conseguenze in arrivo dopo il discusso procedimento del Governo. Una giornata storica, e non in termini positivi, per il calcio italiano.
Dal 1° gennaio si cambia. Niente più benefici fiscali previsti dal Decreto Crescita per le squadre di calcio che portano in Italia giocatori e allenatori che nel biennio precedente abbiano lavorato all’estero. Non sarebbe ancora detta l'ultima parola in merito, ma il Governo ha fatto ampiamente capire che non sembra intenzionato a condere la mini proroga sino al 29 febbraio. Una manovra che spiazza i club italiani, molti dei quali pronti a investire anche importanti somme nell'imminente finestra di mercato invernale. Da Beppe Marotta a Cristiano Giuntoli, sino ad arrivare a Claudio Lotito: unanime la polemica del mondo del calcio verso una decisione che non aiuterà i club nei prossimi mesi. In quanto eletto al Senato con Forza Italia, in molti hanno puntato il dito contro lo stesso presidente della Lazio per la mancata proroga. Intervistato dal quotidiano Il Foglio, il numero uno della società biancoceleste ha chiarito la sua posizione:
In molti, secondo Claudio Lotito, sottovalutano gli effetti di una scelta che penalizzerà la totalià dei club italiani. Al grido d'allarme delle società, hanno fatto seguito le reazioni del leader della Lega Matteo Salvini e altri esponenti politici di spicco, che reputano "immorale" una misura del genere. Quel che è certo è che l'abrogazione del Decreto Crescita metterà in seria difficoltà le big della nostra Serie A. Lotito, nello specifico, fa riferimento alla Roma e a José Mourinho:
La polemica che ha caratterizzato le prime pagine di giornali e trasmissioni degli ultimi giorni sembra non destinata a spegnersi nell'immediato. La Serie A si ribella a una strategia che non aiuta il mondo del calcio. In tal senso, Lotito rivendica il suo ruolo fondamentale al Senato per il mondo dello Sport, attaccando con fermezza chi promuove la scelta di abrogare il Decreto Crescita: