Centrocampista di talento, con grande propensione offensiva. Amantino Mancini è stato protagonista della Roma di Spalletti e ha sfiorato lo scudetto in giallorosso. Arrivato in Italia grazie alla segnalazione di Toninho Cerezo e all'intuizione di Franco Baldini, vive una breve esperienza in prestito al Venezia prima di approdare nella Capitale. Dopo qualche mese convince Capello e rientra a Roma. La partita che segna la sua storia è il derby della Capitale del 2003. Partita bloccata più che mai, all'80esimo minuto, Mancini di tacco batte Peruzzi e fa esplodere la Curva Sud. Entra nel cuore dei tifosi, si conquista la loro fiducia e in cinque anni vince due Coppe Italia e una Supercoppa Italiana. Poi, nel 2008, Mourinho lo chiama all'Inter e da lì inizia il suo declino. Per commentare il momento della Roma, il futuro del mister e il derby di Coppa Italia, Mancini è intervenuto in esclusiva a Tag24.
La Coppa Italia ha dato i suoi verdetti e all'appello manca solo il match di questa sera tra Juventus e Salernitana che decreterà l'ottava squadra dei quarti di finale. Ieri è stato il giorno di Atalanta e Roma. I giallorossi, seppur a fatica, hanno battuto la Cremonese e ora si preparano per una settimana di fuoco. Prima la Dea in campionato, poi il debry contro la Lazio e subito dopo il big match contro il Milan. Ancora una volta, Mourinho, si affiderà al duo delle meraviglie, Lukaku-Dybala, che anche ieri ha fatto la differenza, regalando la vittoria ai capitolini. Quella di mercoledì prossimo contro la formazione di Sarri, non sarà certo una partita come le altre. Lo sa bene chi ha avuto la fortuna di giocare gare simili. Per commentare la Roma e il derby di Coppa Italia, Mancini, che in giallorosso ha vissuto cinque stagioni, è intervenuto a Tag24.
La Roma passa il turno in Coppa Italia, seppur con qualche difficoltà e ancora una volta grazie al duo Lukaku-Dybala. I giallorossi sono dipendenti da questa coppia?
"La Roma in questa stagione sta soffrendo tanto, ha difficoltà a costruire il gioco, soprattutto quando gli avversari si chiudono dietro come abbiamo visto nella sfida di Torino contro la Juventus. Quando poi si aggiunge anche che il collettivo della squadra non gira sempre al meglio, ecco che prevale la qualità tecnica e la forza fisica della coppia Dybala-Lukaku, un duo offensivo che si rivela determinante nei momenti cruciali di ogni partita. Sono due giocatori che si sono dimostrati sempre decisivi anche nelle altre squadre in cui hanno giocato e come coppia d’attacco stanno mostrando tutto il loro valore regalando grandi soddisfazioni a tifosi giallorossi".
Ai quarti di finale sarà derby e tu sai bene cosa significa. Cosa ti aspetti e pensi che sarà diverso rispetto a quello di campionato?
"Il derby è sempre una partita speciale, per l’attesa della città, per l’atmosfera che si crea, per l’importanza che ha da sempre per le due tifoserie. Speriamo che sia anche una bella partita. In Coppa Italia sarà diverso rispetto al campionato, perché mentre in campionato hai la possibilità durante la stagione di recuperare in classifica un eventuale passo falso, in Coppa Italia si gioca tutto in una gara, decisiva, e credo proprio che sarà molto emozionante e belleo da vedere".
Prima del derby la partita con l'Atalanta. Che strategia adotterà Mourinho, per preservare la squadra, considerando anche i tanti infortunati?
"La Roma sta patendo tanti infortuni, però non ci si può guardare indietro ora. Se si vuole andare avanti in campionato e rientrare in zona Champions bisogna mettere da parte ogni attendismo in vista della Coppa Italia e giocare contro l’Atalanta esclusivamente per vincere, la posta in palio è molto importante. Poi vincere in campionato potrebbe fare da traino per la sfida di Coppa generando entusiasmo nel gruppo di Mourinho".
Dove può arrivare questa Roma, sia in campionato che nelle Coppe?
"Sia in campionato che nelle Coppe la Roma ha la possibilità di andare lontano. L’obiettivo di entrare in zona Champions e qualificarsi per il prossimo anno è importante per la tifoseria e per la società. E' alla portata della Roma se saprà centrare una serie di risultati positivi consecutivi. Anche arrivare in finale di Coppa Italia è un obiettivo molto importante per il gruppo, che apre anche tante prospettive in chiave futura. Per l’Europa League invece aspettiamo la sfida contro il Feyenoord, che la Roma ha già più volte dimostrato di poter superare. Nella seconda fase i ragazzi di Mourinho potranno dire poi la loro come hanno già dimostrato centrando due finali consecutive negli ultimi due anni".
Sul mercato invernale pensi che la società farà qualcosa in entrata? Di cosa avrebbe bisogno la Roma?
"Penso che sul mercato invernale la Roma deve assolutamente investire perché ci sono tanti infortuni e c’è bisogno di una rosa ampia e di qualità, per affrontare il prosieguo della stagione in maniera più tranquilla. Saranno necessari almeno due o tre innesti nel gruppo di Mourinho, ritengo che per migliorare la rosa dovrebbero arrivare almeno un terzino e un centrocampista, visto che poi in attacco la squadra ha dimostrato di essere ampiamente coperta ed offra ampie gara".
Si parla tanto dell'interesse del Brasile verso Mourinho. Ti piacerebbe e quale pensi sarebbe l'effetto?
"Mourinho è un allenatore importantissimo, un grande del calcio mondiale, però come ho già detto quando mi hanno chiesto anche del probabile arrivo di Ancelotti sulla panchina del Brasile, la nostra storia calcistica ha visto sempre il Brasile vincente con una guida non straniera. C’è bisogno di un tecnico brasiliano che sappia confrontarsi e gestire il gruppo, con un’ampia conoscenza del calcio brasiliano e quindi preferirei che fosse scelto un allenatore brasiliano".
Qual è il tuo ricordo più bello in giallorosso?
"I ricordi più belli a Roma sono tanti, le undici vittorie di fila, il mio gol di tacco nel derby. Nei miei anni a Roma ho ottenuto tante soddisfazioni e ho lasciato qui anche il mio cuore".