Torino-Napoli non può essere una partita come tutte le altre per Walter Novellino. Il tecnico campano ha avuto modo di poter vivere entrambe le realtà da allenatore, venendo a contatto con due piazze passionali e ambiziose.
Le stesse che si affronteranno domenica alle 15 all'Olimpico, dove in palio ci sono punti pesanti per la corsa all'Europa. Una partita complicata per entrambe le squadre, con Novellino che in esclusiva a Tag24 ha detto la sua in merito al match, lasciando anche un personale ricordo per Gianluca Vialli a un anno dalla sua scomparsa.
Servirà tanta testa per ottenere i tre punti. Walter Novellino non ci gira intorno e va dritto al sodo, per novanta e passa minuti non bisognerà staccare la spina nemmeno per un secondo.
D: Torino-Napoli match tra due squadre ferite?
R: Il Torino no, il Napoli sì. Gli azzurri sono feriti perché i risultati non stanno arrivando. Non è la squadra dell’anno scorso, anche se ripetersi non è mai facile, le difficoltà sono dovute a problemi fisici secondo me, anche a livello mentale non sono riusciti a ripetersi, stanno facendo molta fatica. Come Di Lorenzo, giocatore straordinario che non sta vivendo un ottimo momento, anche se le critiche sono arrivate subito e questo sicuramente lo ha ferito, più molti nomi che potrebbero essere possibili partenti. È tutta una questione di testa. Il Torino invece sta facendo bene, è una squadra che sta rispettando i programmi di inizio stagione. Può esserci qualche piccola uscita a vuoto, ma Juric sta lavorando molto bene e da molto tempo.
D: Però quando arriva il momento di dare continuità ai risultati il Torino si ferma. Fatto di testa o semplicemente questo è il livello della squadra?
R: No, credo che sia dovuto a causa di parecchi giocatori che sono stati fermi. Oltre a questo, il Torino è una squadra che mi ha sempre impressionato, offre un calcio propositivo dove si pressa alto, questo mi piace. Se non c’è continuità è a causa di qualche infortunio, ma sta andando bene.
D: Quindi può puntare all’Europa.
R: Di questo sono convinto. Basta avere un po' più di continuità, dove in campo possano scendere sempre gli stessi ed ecco che il campionato potrebbe diventare interessante per i granata.
Torino-Napoli è cruciale per Novellino, forse più per gli azzurri per uscire fuori dalla crisi che sta attanagliando Osimhen e compagni. Il motivo? Le troppe chiacchiere extra-campo per Novellino.
D: Si aspettava un Mazzarri più impattante dal punto di vista dei risultati?
R: Credo sia sempre quell’allenatore capace di farsi amare dal proprio pubblico, già adesso lo ha dimostrato appena ritornato al Napoli. Purtroppo, deve far fronte ad un campionato passato dove la squadra è stata straordinaria, e ripetersi è difficile. Poi secondo me ci sono state fin troppe chiacchiere in questi ultimi mesi: giocatori che firmano o non firmano, rimangono o vanno via, da questo punto di vista si parla troppo e non fa bene. Bisogna parlare di campo, l’obiettivo deve essere vincere e vincere per risalire in classifica, la squadra può farlo tranquillamente.
D: Forse è stato l’ambiente a caricare troppo la squadra, aspettandosi quello che hanno visto l’anno passato?
R: No, io sono stato su quella panchina, quando hai un tifo come quello del Napoli che ti spinge è qualcosa di fantastico. Ripeto, credo che il problema siano le troppe chiacchiere al di fuori dal campo. Il pubblico incide nella maniera migliore e non peggiore. Io sentivo sempre la loro carica, il pubblico napoletano poi è molto attento, non si fa influenzare dalle chiacchiere.
D: Come può uscire da questo momento di impasse il Napoli?
R: Semplicemente fare un bel risultato, magari in casa che manca da un po', darebbe entusiasmo. E poi i giocatori devono ritrovarsi tra di loro, devono parlarsi di più e confrontarsi, così da capire cosa non va e risolvere il tutto. Ma bisogna farlo in fretta perché tempo non ce n’è.
Analisi, tatticismi e pensieri che si fermano quando il discorso si sposta su Gianluca Vialli. E' passato un anno dalla sua morte, ma la sua assenza si fa sentire sempre e comunque. "Abbiamo salutato troppo presto una persona meravigliosa", sottolinea Novellino.
D: Che ricordo ha di Vialli?
R: Una grandissimo uomo, un ragazzo per bene sia quando giocava che fuori dal campo. Una persona che sarebbe stato meglio avere ancora tra noi. Si sente la mancanza di uno come lui, positivo in tutti sensi, mai negativo in qualsiasi situazione".
D: Ha un ricordo particolare nei suoi confronti?
R: Mi ricordo che molte volte l’ho mandato a quel paese quando parlavamo di calcio (ride), ma era ovviamente in simpatia perché con lui alla fine non ti arrabbiavi mai. Mi rimane impresso il suo abbraccio con Mancini dopo la vittoria dell’Europeo, è stato qualcosa di meraviglioso.