Nella storia della Roma sono stati tanti i brasiliani che hanno lasciato il segno e Paulo Sérgio non è certo da meno. Beniamino dei tifosi, con cui a distanza di anni mantiene ancora un legame speciale, è stato campione del mondo con il Brasile nel 1994. Il trasferimento in giallorosso arriva nel 1997 e successivamente accetta l'offerta del Bayern Monaco, con cui vince la Champions League. In giallorosso vive due stagioni da assoluto protagonista, sotto la guida di Zeman, e segna 24 reti. Anche dall'altra parte del mondo, dove è tornato dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, continua a seguire con interesse la squadra di Mourinho. Sa bene cosa significa giocare un derby e per commentare la stracittadini di Coppa Italia in programma tra qualche ora, Lazio-Roma, Paulo Sérgio è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Appuntamento allo stadio Olimpico, con fischio di inizio alle ore 18.00: Roma è pronta per il debry della Capitale. Sarri e Mourinho si troveranno ancora una volta l'uno di fronte all'altro, stavolta con poco preavviso ma in un match fondamentale per il prosieguo della stagione. Chi vince strappa il pass per le semifinali di Coppa Italia, chi perde invece va a casa. Ma a far salire la febbre alle due tifoserie, non è tanto la competizione in sè e per sè, quanto la rivalità cittadina. L'ultima volta, in campionato, giallorossi e biancocelesti non si sono fatti male, ma stasera sarà diverso perchè il pareggio non è contemplato. Entrambi gli allenatori dovranno fare i conti con numerose defezioni, ma vincere resta l'unico obiettivo. Per commentare il derby di Coppa Italia, Lazio-Roma, Paulo Sérgio, che ha vestito la maglia della Roma per due stagioni, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Roma e Lazio sono pronte a scendere in campo. Partita importante e completamente diversa da tutte le altre, tu cosa ti aspetti?
"E' una partita che significa tantissimo per entrambe le squadra. Quando sono stato a Roma, nella mia esperienza, abbiamo perso un paio di volte la stracittadina e vi assicuro che dopo c'è stato il caos. Non è una gara che nasce e finisce lì, ma che può avere risvolti importanti anche nei match successivi. Vincerla o perderla fa tutta la differenza del mondo. Tutti scendono in campo per dare il massimo, e non c'è nessuno che si augura di non giocare per tutto quello che rappresenta. La pressione è tantissima, per i tifosi, specie per i romanisti, c'è un solo risultato possibile ed è vincere per forza, a tutti i costi. E' fondamentale fare bene e portare a casa il risultato, soprattutto in questo caso visto che è una gara da dentro o fuori".
Può essere quasi una gara di svolta quindi, anche per le gare successive?
"Assolutamente sì. Quando perdi il derby poi si mette male, perchè senti ancora di più la pressione dei tifosi e quando non giochi sereno il rischio di sbagliare aumenta. Giocare in una piazza calda come Roma non è facile per nessuno. La squadra di Mourinho sa bene ciò che dovrà fare e non potrà lasciare nulla al caso. I giallorossi dovranno essere concentrati dall'inizio alla fine per passare il turno ed eliminare la Lazio. Entrambe le squadre stanno vivendo un momento piuttosto positivo in campionato, e rispetto a qualche settimana fa la Roma ha iniziato a giocare meglio. Mi auguro di vedere una bella partita stasera".
Sicuramente la Roma arriverà a questa sfida con grande grinta, come gli richiede sempre il tecnico. Ti piace Josè Mourinho?
"Mi piace molto, è un allenatore che può dare tantissimo. Quando è arrivato a Roma, i giallorossi non stavano vivendo un momento straordinario e lui è riuscito a ricompattare l'ambiente. Ha dato a questa squadra una mentalità completamente diversa ed è riuscito a vincere subito la Conference League. Poi l'anno successivo ha sfiorato l'Europa League e due finali consecutive a Roma non si erano mai viste. Penso sia l'uomo giusto a cui affidarsi e mi auguro possa restare ancora su questa panchina. Il suo obiettivo e quello dei tifosi, deve essere quello di tornare a vincere uno scudetto".
Questa sera la Roma si dovrà affidare, ancora una volta, al duo Dybala-Lukaku?
"La Roma ha bisogno di calciatori di questo calibro. E' una squadra troppo importante e merita campioni di questo tipo. Quando giocavo io in giallorosso, c'erano tantissimi calciatori che facevano farte della Nazionale ed era una grandissima formazione. Tanto è vero che l'anno successivo, quando io sono andato via, sono riusciti a vincere lo scudetto. Questi sono i traguardi a cui i giallorossi devono ambire perchè la tifoseria lo merita. Mourinho nel suo passato ha vinto tanto e vorrà farlo ancora. Gli servono però calciatori di qualità, che abbiano la testa giusta per vincere. Dybala e Lukaku lo sono, ma non bastano".
Pensi che questa Roma sia più forte della Lazio?
"Sono due squadre che più o meno si equivalgono, anche se la Roma ha qualcosa in più. I giallorossi hanno iniziato bene, poi hanno avuto qualche momento di calo e adesso hanno trovato le giuste trame di gioco. Speriamo bene per questa sera e per il futuro. Mourinho ha la mentalità del vincente e vorrà arrivare in fondo sia in Coppa Italia, che in Europa".
In giallorosso hai vissuto due stagioni importanti, ti domando, qual è il tuo ricordo più bello?
"Prima di tutto la città e la tifoseria, perchè è davvero speciale. Per quel che riguarda il campo invece dico la partita contro la Juventus, quella finita 2 a 0 e in cui sono riuscito a fare gol. Mi rimarrà per sempre nel cuore".