Cairo post incontro Lega-FIGC: "Sembra che il governo ci voglia affossare". - È un Urbano Cairo non banale quello all'uscita dell'incontro che si è tenuto oggi tra Lega e FIGC sulle riforme. Nello specifico, il presidente del Torino è stato come sempre non banale sulla situazione del calcio e del mancato aiuto del governo verso lo stesso.
Queste in linea generale le frasi più forti usate da Urbano Cairo nei confronti del governo e della situazione critica del calcio italiano negli ultimi tempi. Successivamente Cairo ha parlato di società professionistiche, di introiti, della situazione dei club e di quanto la Serie A sia importante per l'economia generale.
Stadi, decreto crescita, introiti, aiuti dal governo e tanto altro. Urbano Cairo - come spesso accade - nno è stato per niente banale all'uscita dall'incontro della Lega Serie A con il numero uno della FIGC Gabriele Gravina sul tema delle riforme. Il presidente del Torino ha parlato senza peli sulla lingua e lo ha fatto al termine dell'incontro che comunque è stato costruttivo. Di seguito le altre dichiarazioni di Cairo a proposito delle difficoltà del calcio italiano e del mancato aiuto del governo, soprattutto dopo l'abolizione del decreto crescita.
Infine Urbano Cairo ha concluso:
In Italia le società di calcio non potranno più usufruire del decreto crescita. Parliamo di una misura creata ad hoc per supportare i club in Italia, dando numerose agevolazioni fiscali per l'acquisto di un calciatore dall’estero. Nello specifico, il decreto crescita, nel suo articolo 5 elaborato per il cosiddetto rientro dei cervelli, intendeva aumentare l’arrivo in Italia di lavoratori provenienti all’estero grazie a un sistema fiscale agevolato a partire dall’uno gennaio 2020. Per i calciatori, ai fini del calcolo Irpef, potevano esserci alcuni sgravi fino al 50%.
La norma permetteva dunque ai club di risparmiare sulle tasse. Tutto questo permetteva al calciatore di ricevere un ingaggio netto più alto. Dal 2022 l’agevolazione spettava a chi ha più di 20 anni e uno stipendio superiore al milione di euro. Adesso, però, a fine 2023 è stato abolito e i club non potranno più utilizzarlo.